Piccioni: regole valgano per tutti gli impianti sportivi della provincia
3 min di letturaNon vi è dubbio alcuno che la chiusura al pubblico degli impianti sportivi rappresenti una ferita per tutto il mondo dello sport lametino, per le tante società sportive e i tantissimi appassionati della nostra città.
Comunicato Stampa
A Lamezia lo sport è un patrimonio inestimabile di tutta la nostra comunità, che ha legato tra loro le generazioni, ha fatto battere i cuori di tanti tifosi, ha fatto crescere talenti che si sono distinti positivamente anche a livello nazionale.
Ci sarebbero tanti motivi per richiamare, anche sul fronte della gestione degli impianti sportivi, l’amministrazione disciolta alle sue gravi responsabilità.
A cominciare dalle proroghe su proroghe e dall’assenza di una politica comunale per lo sport, che abbiamo denunciato, inascoltati, per due anni e mezzo. Ma questo non è il momento delle polemiche.
E’ il momento in cui bisogna fare quadrato per trovare un percorso comune di responsabilità, che coniughi due esigenze fondamentali: il rispetto delle norme e la tutela del valore dello sport nella nostra città.
Noi siamo dalla parte dello Stato e per il rispetto delle regole. Questa per noi è una precondizione fondamentale. Lo scontro non porta a nessun risultato, soprattutto di fronte a organismi istituzionali che – non dimentichiamocelo – sono stati inviati qui a seguito dello scioglimento di un’amministrazione per infiltrazioni mafiose e, quindi, per ripristinare un quadro di legalità e trasparenza amministrativa.
Tuttavia, come abbiamo già avuto modo di far presente alla commissione straordinaria nel corso dell’incontro avuto nei giorni scorsi con una delegazione del movimento “Lamezia insieme”, c’è una questione per noi dirimente: le regole devono valere per tutti nell’ottica dell’equità.
Le regole sull’agibilità degli impianti sportivi devono valere a Lamezia, come a Catanzaro, a Soverato ecc… Non sono accettabili due pesi e due misure, nel momento in cui a società sportive lametine si fanno saltare incontri di campionato già programmati e si determinano grandi disagi sportivi e organizzativi. Le disparità di trattamento non possono esistere.
E non lo diciamo per fare sterile campanilismo ma per un senso di giustizia. E perché crediamo nel valore sociale dello sport che, soprattutto in questa fase complicata per la nostra città, può svolgere una funzione di collante della nostra comunità, promuovendo i valori positivi del rispetto delle regole e dell’unità.
Valga un esempio per tutti: com’è possibile chiudere al pubblico lo stadio D’Ippolito, che è bene ricordarlo appena 4 anni fa ha avuto l’agibilità proprio dalla commissione provinciale per i pubblici spettacoli ed è stato sede di partite di Lega Pro, e il Gianni Renda, oggetto di recenti importantissimi lavori di restyling e allo stesso tempo tenere aperti al pubblico campi sportivi tanto nelle altre città quanto nei paesi della provincia che risultano evidentemente privi dei minimi requisiti di sicurezza?
Per questo ho apprezzato le ultime posizioni equilibrate e collaborative del comitato delle società sportive cittadine, che ci auguriamo possa portare all’attenzione degli organismi competenti anche le nostre considerazioni. Lamezia non può essere mortificata. Bene il rispetto delle regole.
Ma che le regole valgano per tutti gli impianti sportivi del territorio provinciale. E soprattutto si trovino soluzioni per difendere e valorizzare il grande patrimonio dello sport lametino, fatto di dirigenti, atleti e appassionati che continuano a crederci con tutte le loro energie.
Rosario Piccioni