Piccioni: taglio drastico indennità consiglieri regionali nei primissimi mesi nuova consiliatura
3 min di lettura“La lotta agli “sprechi” della Regione sembra essere un tema scomparso dall’agenda politica di questa campagna elettorale regionale, bypassato anche da quelle forze politiche che fino a qualche anno fa ne facevano un cavallo di battaglia
Comunicato Stampa
Non si tratta di fare populismo o demagogia: siamo ben consapevoli che i processi democratici hanno dei costi e riteniamo un valore dare la possibilità a tutti, a prescindere dalla loro situazione economica, di poter esercitare liberamente il loro servizio alla collettività nelle istituzioni.
Il tema centrale è un altro ed è quello messo nero su bianco dallo stesso bilancio di previsione 2021-2023 approvato a fine 2020 dal consiglio regionale, che parla di una spesa per il funzionamento del consiglio che nel 2021 dovrebbe superare i 53 milioni e arriva a 56 milioni di euro nei due anni successivi. A pesare di più tra le voci del bilancio, le spese collegate alle indennità dei consiglieri regionali e degli assessori esterni, agli assegni vitalizi e di reversibilità e alle spese di funzionamento dei gruppi consiliari.
Tutto questo è inaccettabile in una situazione sociale ed economicamente drammatica come quella che sta vivendo la nostra Regione e in un consiglio regionale che in questi due anni si è contraddistinto per una scarsissima attività istituzionale e produzione legislativa e purtroppo per tanti scandali finiti alla ribalta nazionale.
Lanciamo subito una proposta politica di rottura di questo sistema che negli ultimi decenni ha visto il più totale e silenzioso consociativismo tra centrodestra e centrosinistra, come un unico grande comitato d’affari sulla pelle dei calabresi. Un’azione da realizzare subito, nei primi mesi della nuova consiliatura: riduzione drastica delle indennità dei consiglieri regionali e delle spese per il funzionamento del consiglio regionale.
E’ sacrosanto che chi sospende la propria attività professionale per mettersi a servizio della collettività riceva un giusto emolumento ma è inconcepibile che un consigliere regionale, tra indennità di base e altri emolumenti collegati, arrivi a guadagnare quasi come un parlamentare.
La seconda proposta che si può mettere in atto subito, al momento stesso dell’istituzione dei gruppi consiliari, riguarda le cosiddette strutture, emblema degli sperperi e soprattutto della cattiva politica clientelare calabrese, che tiene incatenate la vita delle persone con il ricatto del precariato in cambio di appoggi elettorali da incassare al momento opportuno: stop agli incarichi nelle strutture di tre mesi in tre mesi, vergogna che si è consumata soprattutto in questo ultimo scorcio di legislatura in chiara ottica elettorale.
Finiamola con un sistema di contentini e clientele, condizionamento e ricatto, che esprime il peggio della politica calabrese degli ultimi decenni.
Ci faremo protagonisti della battaglia per un consiglio regionale “normale”, che non sia più emblema e centro di sprechi e privilegi, ma realizzi una svolta radicale nel segno dell’etica, della trasparenza e della meritocrazia”, è quanto dichiara Rosario Piccioni, candidato nella lista “de Magistris PRESIDENTE” circoscrizione centro.