PNRR, Comitato stabilizzazione Tecnici per il sud si associa a grido di allarme
3 min di letturaIl Comitato per la stabilizzazione dei Tecnici per il Sud si associa al grido di allarme lanciato nei giorni scorsi sul quotidiano “La Repubblica” dai tecnici assunti a tempo determinato dai Ministeri per la gestione del PNRR
Comunicato Stampa
Infatti, nonostante il D.L. 13/2023, convertito nella Legge n. 41/2023, abbia previsto la possibilità di stabilizzazione sia per i c.d. “500 tecnici del PNRR” (art. 50, co. 17), assunti appunto a livello centrale, sia per il personale assegnato invece agli enti locali (art. 50, co. 17/bis) a seguito dei concorsi banditi dall’Agenzia per la Coesione Territoriale in attuazione di quanto disposto dall’articolo 1, comma 179 della legge 30 dicembre 2020 n. 178, i cosiddetti “Tecnici per il sud”, concretamente i Piani del fabbisogno di personale delle amministrazioni centrali e degli enti locali per il prossimo triennio non contengono alcuna previsione di stabilizzazione prossima o futura, confermando i timori che le norme citate rimangano inattuate, stante la mera discrezionalità prevista per le amministrazioni assegnatarie di procedere all’assorbimento dei dipendenti, e la mancata previsione di adeguata copertura finanziaria ad hoc, che certamente agirebbe da forte incentivo in tal senso.
In particolare, la situazione è tanto più complicata e delicata a livello locale, in quanto molti Comuni del sud si trovano in condizione di dissesto o predissesto e non hanno le disponibilità finanziarie per procedere alla stabilizzazione dei tecnici in parola. Eppure la situazione all’interno di questi enti è oramai allo stremo, gli uffici si stanno svuotando sempre più di personale e competenze, sono fiaccati da anni di blocco del turn over e, in vista degli attuali e prossimi pensionamenti, è sempre più difficile garantire anche solo i livelli essenziali delle prestazioni nei confronti dei cittadini; a maggior ragione attività intense e penetranti come quelle necessarie per l’attuazione del PNRR e delle Politiche di Coesione in generale.
Si evidenzia quindi la necessità di investire risorse finalizzate e storicizzate, e di produrre normative in deroga agli attuali vincoli legislativi, affinché si possa rendere davvero possibile la stabilizzazione dei lavoratori assunti a tempo determinato per il conseguimento degli obiettivi del PNRR e delle Politiche di Coesione, i quali hanno superato una selezione accurata ed estremamente selettiva, e possiedono (e hanno ulteriormente maturato nel tempo) competenze che sarebbe insensato perdere, data la carenza acclarata di professionalità tecniche che ha indebolito la capacita amministrativa degli enti pubblici.
La preoccupazione del Comitato risulta ancora più fondata alla luce dei risultati di un sondaggio interno, da cui è emerso che solo il 7,2 % degli Enti Locali cui sono assegnati i “Tecnici per il Sud” a tutt’oggi ha emanato atti prodromici ad una eventuale stabilizzazione. Proprio per questi motivi, non accenna ad arrestarsi l’inesorabile emorragia, da tempo segnalata agli organi competenti, da parte di moltissimi tecnici inviati a supporto della P.A., che preferiscono abbandonare gli incarichi a tempo determinato per dirigersi verso tipologie contrattuali più stabili.
Il Comitato per la Stabilizzazione dei Tecnici per il Sud intende ribadire che, se il Governo non vorrà seriamente compromettere il raggiungimento dei “target” previsti dal PNRR e dai progetti inerenti alle Politiche di Coesione, dovrà con somma urgenza ricorrere a soluzioni normative più fattive e concrete a supporto delle amministrazioni assegnatarie del personale in discorso, concretamente chiamate a fronteggiare gli obiettivi e le sfide posti dal PNRR e che certamente hanno l’interesse e la necessità di continuare ad avvalersi di risorse umane altamente qualificate e ormai formate e integrate all’interno delle stesse.
In via residuale, si evidenzia come una possibilità di arginare il problema possa essere la previsione della riassegnazione dei lavoratori presso enti che hanno la capacità assunzionale e la volontà per procedere alla stabilizzazione dei medesimi.