Politiche 2018, cosa rischia chi porta il cellulare in cabina
2 min di letturaLa Cassazione ha stabilito quale sanzione applicare a chi porta il cellulare in cabina elettorale per fotografare la scheda di voto.
Domani 4 marzo si torna alle urne per eleggere la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica (e in Lombardia e Lazio anche il consiglio regionale) e la Cassazione avverte gli elettori sui possibili giochetti in sede di votazione, come una bravata che negli ultimi anni in tanti hanno provare a condurre a termine. Parliamo dell’atto di portare con sé nella cabina elettorale il proprio cellulare per fotografare la scheda. La Cassazione, con la sentenza 9400 depositata il 1° marzo, sulla segretezza del voto (articolo 1 legge 96/2008) mette le cose in chiaro.
Cosa rischiamo se portiamo il cellulare in cabina?
A fare giurisprudenza sulla specifica situazione è stato il caso di un uomo di settantasette anni la cui pena detentiva per aver fotografato la propria scheda elettorale fu trasformata dalla Corte d’Appello in pena pecuniaria.
In quel caso, l’avvocato aveva cercato di scaricare la responsabilità sul presidente del seggio per non avere chiesto all’elettore di a non portare in cabina il cellulare, ma si era anche appellato alla non punibilità per la lievità del fatto.
I giudici della quinta sezione penale però non presero il fatto né come una bravata né tanto meno come una colpa del presidente del seggio e, come riporta il Sole 24 Ore, pur confermando che il presidente di seggio deve invitare l’elettore a lasciare i cellulari in custodia insieme al documento, non prevedono conseguenze penali per il presidente che viene meno al suo dovere, mentre la stessa cosa non si può dire per l’elettore.
In sostanza, secondo un complicato meccanismo di sanzioni in termini generali e in misura variabile, un giochetto del genere, come quello di portare il cellulare in cabina per fotografare la scheda può costare al furbetto di turno 15.000 euro.
Antonio Pagliuso