Politiche, D’Ippolito (M5S): “Tallini delira su mio curriculum e tace su scandali e contiguità”
3 min di letturaNota dell’avvocato e docente universitario Giuseppe d’Ippolito (M5S)
Continua la querelle tra l’esponente di Forza Italia Mimmo Tallini e Giuseppe D’Ippolito, candidato M5s per la Camera nel collegio uninominale di Catanzaro-Lamezia Terme.
Comunicato stampa:
«Mi porta bei voti ogni comunicato di Mimmo Tallini contro di me, perché poi lo svergogno». In risposta all’ultima uscita stampa dell’esponente di Forza Italia, lo afferma, in una nota, l’avvocato e docente universitario Giuseppe D’Ippolito, candidato M5s per la Camera nel collegio uninominale di Catanzaro-Lamezia Terme, che aggiunge: «Come il governatore Oliverio, Tallini è incollato alla poltrona da 40 anni. Entrambi non hanno ancora capito che la politica è credibilità, cioè corrispondenza tra parole e fatti. Il primo descrive la Calabria come la California e sotto elezioni annuncia piogge di fondi pubblici in arrivo, mentre i calabresi non hanno lavoro, sanità, strade, aeroporti, acqua, servizi e diritti. Il secondo mi dipinge, sapendo di mentire, come uomo di Monte dei Paschi, D’Alema e Berlusconi. Però qui non gli crede nemmeno la moglie».
«A nulla – assicura D’Ippolito – servirà a Tallini l’appoggio della stampa del suo partito, colpevole d’aver nascosto che nel 2000 lasciai per scelta morale la difesa di Monte dei Paschi, nella cui storia fui l’unico avvocato a rinunciare, e di avermi negato la replica di legge, nella quale precisavo che la legge professionale vieta di pubblicizzare i mandati ricevuti. In quanto agli incarichi nel mio curriculum, a Roma iniziai l’insegnamento universitario con Stefano Rodotà, che mi stimava, e per oltre 20 anni lo continuai passando attraverso la Sapienza, la Luiss, l’Unical e Salerno. È tutto documentato».
«Nominato per due volte – prosegue D’Ippolito – da ministri di colore diverso, ma non designato dai medesimi, da presidente dell’Albo gestori ambientali della Calabria denunciai gravi irregolarità e bloccai autorizzazioni all’incenerimento di rifiuti e alla realizzazione di discariche speciali, in un settore in cui la ‘ndrangheta sguazza bene, come sanno le Procure. Tallini, ancora muto sul tema cruciale del connubio tra ‘ndrangheta e politica, riaperto dall’inchiesta ‘Mammasantissima’, prova disperatamente a montare lo scandalo per i miei incarichi passati, ma da consigliere regionale non ha mai chiesto la revoca dei direttori delle aziende sanitarie protagonisti di sforamenti di bilancio, che Oliverio ha nominato e premiato ignorando la legge».
«Come conferma il suo curriculum, Tallini – conclude D’Ippolito – è figlio di un sistema politico opportunistico, che egli ha alimentato con il proprio equilibrismo. Un sistema che, in caso di elezione alla Camera, gli garantirà 6mila euro mensili di vitalizio per la lunga pacchia in Consiglio regionale, più l’indennità da deputato».