Il pomo della discordia: inizia Vacantiandu
2 min di letturaDiretta e interpretata da Carlo Buccirosso, la commedia “il pomo della discordia” apre le porte del Teatro Grandinetti per la nuova stagione di Vacantiandu 2017/2018: Teatricittà, da poco rientrata a pieno titolo nei progetti finanziati dalla Regione nell’ambito dei Grandi Eventi insieme al Lamezia Film Fest, nell’unico progetto denominato Vacantiandu, come sottolinea il Sindaco Paolo Mascaro, insieme a Nico Morelli (presidente della compagnia dei Vacantusi) sul palcoscenico per l’apertura della stagione teatrale.
Una commedia ricca di risate che non sono mancate dalla platea, e che vede al centro l’argomento dell’omofobia, ma trattato con delicatezza e senza nessuna retorica, com’è solito ormai fare Carlo Buccirosso in qualità di autore. Sul palcoscenico insieme all’attore/regista napoletano Maria Nazionale, (conosciuta da molti per il suo ruolo come attrice nel film Gomorra) insieme a Monica Assante di Tatisso, Giordano Bassetti, Claudia Federica Petrella, Elvira Zingone, Matteo Tugnoli, Mauro de Palma, Peppe Miale, Fiorella Zullo e Gino Monteleone.
Una festa di compleanno a sorpresa organizzata per il figlio Achille viene turbata da un pomo, il pomo d’Adamo (e della discordia). Quest’ultimo, spesso in conflitto con il padre -Buccirosso-, viene spesso difeso dalla madre ed ha un segreto, la sua mai confessata omosessualità. Achille è gay: ma ha paura, e non lo dichiara mai al severo padre pieno di pregiudizi. Eppure sente che forse questo è il momento giusto: basta con “l’ambigua esistenza” (perché è è così che la sorella Francesca sprona il giovane che ormai da anni nasconde il suo fidanzamento con Cristian).
È poi tutto un susseguirsi di situazioni comiche che portano il padre Nicola a capire cos’è e cosa vuol dire veramente l’omosessualità, a capire ed accettare il figlio (“ho solo un figlio gay e me lo tengo single”).
Balli, musica, canzoni attraversano la paura di un genitore che neanche il pomo della discordia può dividere dall’amore per un figlio.
Valentina Arichetta