Presa Diretta stasera parlerà del processo Rinascita Scott
5 min di letturaIl giornalista Riccardo Iacona, conduttore del programma Rai 3, “Presa Diretta” torna in prima serata a parlare del Processo alle Mafie “Rinascita Scott”
All’estero si pensa che la criminalità organizzata italiana sia formata solo da bande che accumulano patrimoni grazie allo spaccio di droga, la prostituzione ,le estorsioni e gli appalti truccati. Migliaia di ritratti cinematografici ci impongono una serie di stereotipi: I mafiosi sono inevitabilmente uomini sovrappeso e ossessionati dal cibo, che indossano cappelli fedora, impermeabili e vivono tra locali notturni e bagni di sangue. La realtà però è più complessa; proprio questa realtà così variegata e complessa, sarà al centro stasera in prima serata su Rai 3 della trasmissione “ Presa Diretta” che ritorna a parlare di mafia, di processi alla mafia, del Processo “Rinascita Scott”.
Il 13 gennaio è cominciato a Lamezia Terme, in Calabria, il più grande processo alla ‘ndrangheta degli ultimi 35 anni. Più di novecento testimoni saranno ascoltati in una sala gigantesca trasformata in tribunale per ospitare mille persone tra giudici, avvocati.
L’elemento più interessante, però è un altro: la maggioranza dei 355 imputati non rispecchia lo stereotipo del criminale tarchiato e con la barba incolta. Molti sono professionisti che indossano abiti eleganti.
Le foto segnaletiche di avvocati, ragionieri, dirigenti d’azienda, politici e perfino di un capo della polizia raccontano un’organizzazione con molti colletti bianchi di quelli che immaginiamo.
Alla fine del 2019 abbiamo ascoltato un’intervista di Nicola Gratteri, il magistrato che ha guidato l’inchiesta Rinascita Scott, basata su 24 mila intercettazioni e mesi di indagine. In questa intervista, trasmessa a Otto e Mezzo, il Procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri ha ripetuto più volte quanto la mafia attuale sia lontana da luoghi comuni. I guadagni dell’attività criminale sono investiti nei mercati internazionali. Lo stesso quadro è stato dipinto dal Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, che a ottobre ha lanciato l’allarme sottolineando che “le mosse della mafia in questa fase si concentrano più che mai su finanziamenti, acquisizioni e infiltrazioni nelle imprese”.
Il motivo è semplice: le organizzazioni criminali italiane sono talmente ricche che guadagnano sia dagli investimenti sia dalle attività illecite. Quantificare questa ricchezza è complicato, ma secondo le stime la ‘ndrangheta ha un giro d’affari fra i 36 e i 55 miliardi di euro all’anno ,l’equivalente di circa il 3% del pil italiano. I boss si sono trasformati da capi bande rurali a investitori e amministratori di fondi.
I loro figli si laureano in materia economiche e in chimica. L’elemento che nell’ultimo anno ha cambiato il crimine organizzato è stato il Covid 19. Le mafie sono multinazionali e come tutte le organizzazioni internazionali sono colpite dalle restrizioni alla circolazione e dai lockdown.
Le rotte della droga sono state bloccate e i canali per il traffico di essere umani si sono ristretti. I ristoranti, fonte costante di piccoli guadagni ma anche strumento per il riciclaggio di denaro, hanno perso i loro clienti. Allo stesso tempo, come ci ha insegnato la storia, però le crisi nazionali creano sempre grossi opportunità. Ogni volta che lo Stato italiano appare impreparato assente le mafie riempiono il vuoto di potere grazie alla loro flessibilità operativa, spiega un rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine. La pandemia ha offerto al crimine organizzato qualcosa di più importante del denaro: la possibilità di rafforzare il controllo sul territorio.
Molte famiglie non riescono a far quadrare conti e le mafie hanno cominciato a offrire provviste alimentari alla popolazione. E’ fresca la notizia di un fratello di un boss mafioso che ha distribuito pubblicamente pacchi di pasta mentre la camorra ha sospeso la richiesta del pizzo e ha cominciato a regalare zucchero, caffè e pasta. Questi episodi di “Welfare mafioso” ci ricordano che alcuni gruppi criminali sono alla ricerca di una merce preziosa e intangibile :la legittimità che si fonda sul consenso sociale. La munificenza delle mafie serve a dire :siamo più generosi e più organizzati dello Stato e non solo.
Il crimine organizzato tende a usare il bastone, e la pandemia ha offerto alle cosche la rara opportunità di usare anche la carota. Se accetti un favore dalla mafia prima o poi ti verrà chiesto di ricambiare: votando per un candidato alle elezioni, nascondendo un pacco o una persona ,ospitando una riunione o prestando un telefono. Gesti per dimostrare da che parte stai a persone che si sono mostrate generose con te.
Con la Pandemia l’attività delle mafie non si limita alle consegne di provviste alimentari, anche perché’ ora le aziende e le famiglie in difficoltà hanno bisogno soprattutto di denaro contante , che il crimine organizzato ha in quantità’. I dati sulla povertà in Italia sono allarmanti.
Le ultime cifre ufficiali indicano che il 7.7 per cento degli italiani vive in condizioni di povertà assoluta, mentre il 14.7% si trova in una situazione di povertà relativa. In questa grave crisi economica ,molti sono costretti a rivolgersi agli usurai. Nel 2020 c’è stato un aumento delle denunce, che va dal 6.5% al 10 % a seconda delle fonti.
Il fondatore dell’associazione contro l’usura SOS ITALIA LIBERA ha raccontato che in base alle telefonate ricevute dagli operatori la percentuale di aumento degli episodi di usura potrebbe essere intorno al 60% , e si sta sviluppando in zone poco associate con l’attività mafiosa come l’Emilia Romagna.
L’obiettivo degli “strozzini” non è solo fare grandi guadagni, ma anche quello di prendere il controllo di un’azienda quando il debitore non può pagare. Gli imprenditori diventano così dei burattini nelle mani degli usurai :assunzioni forzate, falsificazioni dei registri e merci sospette nei magazzini.
Altri settori storicamente legati al crimine organizzato, oltre a quello imprenditoriale, sono quelli della Sanità e dello smaltimento di rifiuti speciali come mascherine ,guanti e altri sistemi di protezione, il cui smaltimento costituisce fonte di arricchimento della mafia, approfittando della situazione pandemica.
In tutto questo siamo alla vigilia della più grande iniezione di denaro a memoria d’uomo.
L’Italia, tra i paesi più indebitati dell’Unione Europea, dovrebbe ricevere 209 miliardi dal fondo per la ripresa.
Il processo a Lamezia dimostra non solo che le mafie continuano a prosperare, ma anche che gli sforzi internazionali fuori dai confini italiani per fermarli sono minimi.
E’ nel riciclaggio e negli investimenti che oggi il crimini è più attivo in un momento in cui i rubinetti dell’intervento pubblico stanno per essere aperti al massimo.
Siamo davanti a quella che è stata definita mafia trasparente: talmente pulita che, se non si guarda molto da vicini, non si vede neanche.
Federico Miceli