Presentata la quarta edizione del calendario lametino in dialetto
2 min di letturaPresentata la quarta edizione del calendario lametino dialettale nei locali di Grafichèditore, casa editrice reduce da pochi giorni dalla Fiera internazionale del Libro a Francoforte e ora ai nastri d’avvio a questa presentazione giunta con successo alla quarta annualità.
Dalla Buchmesse a Lamezia Terme il fil rouge è il medesimo: promuovere la terra calabrese tra le mura e fuori dalle mura della nostra città – commenta l’editrice Nella Fragale.
Presenti in serata l’assessore Luisa Vaccaro, il professore Gaetano Montalto e la professoressa Giovanna Villella: ne è emersa un’attenzione istituzionale nella fine dizione di parti delle letture calendarizzate nell’annuario dialettale.
«Ti racconto una storia, che nel tuo orecchio un seme metterà» (W. Dalmash, Palestina Fiabe, Roma 1990, p. 11): con questa disposizione all’ascolto ci siamo messi, quest’anno, a calendarizzare le nostre narrazioni lametine, fondate su manoscritti e su una tradizione orale vitalissima, seppur frammentaria, con la finalità di mantenere viva l’identità di una Microstoria, agli occhi di tutti, affabulante.
L’anima è il dialetto che, ancora una volta, anche in quest’edizione, ci offre la chiave di volta per volgere lo sguardo al passato: il vernacolo possiede, infatti, una forza espressiva e descrittiva genuina che deriva dal suo intrinseco verismo; con esso è più facile esprimere sentimenti, valori, culture, speranze e, soprattutto, ripercorrere i sentieri della memoria, contaminata dalla frenesia della vita moderna ma infrangibile nella sua coraggiosa fralezza, quando è chiamata alla Presenza nel Futuro.
E questo ne è un piccolo segno, cui se ne sommeranno altri, perché il buono porta bene, in una parabola laica declinata per la comunità, ne sono convinto!» – precisa il prof. Polopoli, a corredo di un prodotto fatto di fiabe, favole, leggende e narrazioni autoctone, che si susseguono di mensilità in mensilità.
Il calendario, infine, dedica una pagina di rilievo al concorso nazionale “La rosa nel bicchiere”: tra i versi “Ed i silenzi immobili del bosco/leggevano le favole più antiche” (Franco Costabile) ci sentiamo – aggiunge ancora il prof. Polopoli – di trovare il mordente per iniziative sempre più feconde di frutto per la nostra città.
La Treccani – in contemporanea – su nostra sollecitazione ha integrato il cantore della Miraglia tra gli autori degni di nota nel panorama letterario contemporaneo: segnale per cui si va nel verso giusto e a difesa del patrimonio cittadino.