Presentato a Lamezia Terme il libro “Non chiedermi chi sono” di Luca Trapanese
4 min di letturaIncontro con Luca Trapanese a Lamezia Terme: la schizofrenia e l’accettazione della diversità
Lo scorso 29 gennaio, a Lamezia Terme, nella sede del Centro Lucky Friends, vi è stata un’occasione unica per incontrare Luca Trapanese, assessore alle politiche sociali nel comune di Napoli, che da anni lavora a sostegno di bambine e bambini disabili con la sua “A ruota libera” (un’associazione fondata nel 2007, per offrire a persone disabili in età post scolare, l’opportunità di socializzare, coltivare i propri talenti e di integrarsi nella comunità).
Luca nel 2018 ha potuto adottare Alba, una bellissima bambina con la sindrome di down, la cui storia è raccontata nel film “Nata per te”.
Oggi invece, è intervenuto a Lamezia per presentare il libro “Non chiedermi chi sono”, che affronta la tematica della schizofrenia, ma non solo. Infatti secondo l’autore è forse la società stessa ad esserlo, poiché, se da una parte si arroga il diritto di definire cosa è “normale”, dall’altra alza degli steccati che persone come Luca decidono di superare, raccontandosi, vivendo alla luce del sole la propria vita.
Dialoga con l’autore Emanuela Muraca, presidente dell’ANGSA Lamezia Terme, che intervistata ci dice: “È un appuntamento importante, un appuntamento al quale siamo orgogliosi di poter partecipare, io come presidente dell’associazione ANGSA Lamezia Terme, mi ritengo onorata di poter interfacciarmi con Luca Trapanese, una persona che è emersa negli ultimi anni per le sue qualità umane ma anche per le sue capacità. Questo libro, con una tematica profonda, ci dà la possibilità di riflettere su ciò che affrontiamo quotidianamente, come l’integrazione, la disabilità, l’accettazione della disabilità da parte anche delle famiglie. Sarà interessante ascoltare dalla voce dell’autore quali sono le motivazioni che l’hanno spinto alla scrittura, alla composizione di questo romanzo che è bello profondo”.
Rosario Cortese, presidente dell’ASD Lucky Friends, una persona che da sempre sente e vive con passione una realtà che non deve essere ignorata. Anche lui è entusiasta della presenza di Luca e ce lo racconta: “Siamo riusciti a raggiungere finalmente l’opportunità di avere fra di noi Luca Trapanese, che io definisco il papà numero uno, una persona molto aperta, schietta e che soprattutto crede in quello che fa. L’incontro di oggi è importante anche per questo, perché noi rappresentiamo un po’ quello che comunque è la diversità, anche il fare disabilità”.
Salvatore D’elia, per chi ha la fortuna di conoscerlo, sa che è una persona attenta e sensibile, capace di trattare tematiche a volte ignorate, con una qualità che lo rende speciale, ovvero la sua umanità. Così, chiediamo anche a lui come sia nata questa importante giornata: “Come osservatorio permanente per l’inclusione scolastica intitolato ad Antonio Saffioti, abbiamo voluto organizzare questi incontri con Luca Trapanese, che per il nostro paese, da alcuni anni, è diventato un po’ un punto di riferimento. Luca, nella sua scelta di adottare Alba, una bambina down, non va venerato come se fosse qualcosa di esterno rispetto a noi, ma deve essere da sprone per quell’impegno e per un sussulto, mi piace chiamarlo di corresponsabilità, che ci deve riguardare tutti, in modo particolare nell’approccio alle persone con disabilità, e alle persone in genere, con qualsiasi tipo di fragilità”.
Finalmente incontriamo Luca, il suo sguardo sorridente è l’emblema di chi affronta ogni giorno con la consapevolezza che siamo noi a poter cambiare in meglio le cose. Gli chiediamo che tipo di accoglienza ha avuto qui a Lamezia Terme, ma soprattutto dal centro Lucky Friends: “E’ stato un momento indimenticabile, quello di essere qui a Lamezia, perché è stata una giornata piena di incontri. Innanzitutto questa mattina abbiamo pranzato con i ragazzi dell’associazione Lucky e poi sono stato con tante organizzazioni di volontariato a parlare di disabilità, col vice sindaco e con tante persone che vivono la disabilità in diverse maniere. Il mio ultimo romanzo, “Non chiedermi chi sono” presentato ad un pubblico così vasto, è un’opportunità per parlare di disabilità, in questo caso per parlare di schizofrenia, di malattia mentale, che ancora un tema trattato male, poco affrontato, con pochissime risposte da parte delle istituzioni, ed è un grande disagio sociale da parte di chi lo vive e delle famiglie, in cui questo tipo di disabilità è vissuto”.
Vi invitiamo a leggere il libro di Luca, poiché attraverso le sue pagine, scoprirete che a volte, è proprio la società odierna a non ammettere certe “deviazioni alla norma”. Eppure ognuno di noi è ricerca di sé stesso, crescita, anche nell’incontro con l’altro, che non è poi tanto diverso da noi, se decidiamo di aprire gli occhi e guardare davvero con l’anima spalancata. Basta guardare la piccola Alba, sorridente e felice di aver trovato un papà, Luca, che la guarda con altrettanto amore. Forse, tutti i pregiudizi, si scioglierebbero come neve al sole, se osservassimo l’altro con gli occhi di un bambino.
Riccardo Cristiano