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Presentato a Reggio Calabria il libro “Volevo essere la Barbie”

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Presentato a Reggio Calabria il libro “Volevo essere la Barbie”

Lo scorso 9 dicembre, a Reggio Calabria, nella sede del Consiglio Regionale, all’interno della sala Federica Monteleone, è stato presentato per la prima volta, il libro “Volevo essere la Barbie. Storia di Davide e ordinarie omofobie” libro-intervista del giornalista Domenico Latino, che racconta la storia di Davide Sgrò, giovane attivista della LGBTIQ+.

Il racconto, edito dalle Officine Editoriali Da Cleto, ha visto la presenza dell’editore Marco Marchese e di colui che ne ha curato la prefazione, il giornalista e massmediologo Klaus Davi.

Ha moderato la presentazione Anna Maria Stanganelli, Garante della Salute della Regione Calabria, da sempre impegnata su tematiche sociali, che dichiara: “un evento che ho fortemente voluto nell’ambito di un percorso dal titolo “vittime del pregiudizio” è nato sulla base delle interlocuzioni avute nei mesi scorsi con le associazioni Arcigay e Agedo del territorio regionale, che avevano chiesto un mio impegno per promuovere la cultura della non discriminazione e per sensibilizzare sui programmi avviati dalla realtà associativa in tema di salute e prevenzione, di questa giornata sono davvero orgogliosa”.

Volevo essere la Barbie, dice Domenico Latino, è un libro intervista fatta da un eterosessuale a un omosessuale, due mondi che poche volte si parlano, è la storia vera di Davide Sgrò, un attivista lgbtq+ di Catanzaro che nel suo percorso di vita ha subito diverse vessazioni e angherie proprio causate dalla dall’odio omofobo e dalla discriminazione di genere.

Chiediamo quindi a Davide, protagonista di questa storia e lui, emozionato, ci racconta: “È nato da un atto che ho subito il 2 Giugno, proprio la festa Repubblica Italiana, trovai la mia macchina tappezzata da scritte e di insulti omofobi. Nasce proprio da questo il mio libro, io e Domenico ci siamo conosciuti ad un evento in Calabria, dove sono stato premiato come eccellenza calabrese e Domenico stesso sentendomi parlare mi disse “secondo me dobbiamo raccontare la tua storia” così è stato.

Tra le tante interviste svolte nella mattinata, invitandovi a visionare l’intero video, Klaus Davi, che ha curato la prefazione del libro, da attento conoscitore dei media, ci dice: “Per quanto i giovani ragazzi, ormai, si formino anche e purtroppo da soli sui social e quindi sono già molto aperti, questo contesto, si inserisce in un discorso generale di bullismo. C’è un bullismo dilagante che colpisce, ragazzi, ma anche ragazze. Abbiamo visto vari episodi, quindi l’educazione alla normalità è importante, perché la diversità non esiste, è normalità. Per quanto mi riguarda, posso dire, di essere sempre stato ben accolto da questa regione, da questa città. Quindi questo, vuol dire che non dobbiamo non insegnare nelle scuole i valori della convivenza, anzi, è necessario”.

Riccardo Cristiano

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