Primavera dei Teatri: si parte il 27 con il seminario di Rafael Spregelburd
8 min di letturaLe residenze a partire dal 28 maggio
Dal 27 maggio prendono il via seminari e residenze artistiche della XXIII edizione di Primavera dei Teatri.
Il festival in scena a Castrovillari, dedicato ai nuovi linguaggi della scena contemporanea, organizzato da “Scena Verticale” la compagnia di Saverio La Ruina, Dario De Luca e Settimio Pisano, torna quest’anno nel suo periodo originario e parte con importanti progetti di seminari e residenze per poi presentare dal 30 maggio, oltre 40 eventi di spettacolo dal vivo tra teatro, danza, musica, performance, workshop, reading, presentazioni di libri e convegni: 16 debutti assoluti, 4 anteprime, 4 coproduzioni e 3 progetti internazionali.
Questo il calendario di seminario e residenze:
WORKSHOP
27 – 30 maggio
Seminario di drammaturgia per autori e attori
a cura di RAFAEL SPREGELBURD (ARG)
Programma di 8 blocchi di 3 ore ciascuno (dal 26 al 30 maggio)
Seminario teorico-pratico, con esercizi di recitazione, per indagare le modalità di produzione del testo scenico basate sul caos creativo. Si rivolge sia a drammaturghi che ad attori che vogliono comprendere meglio le modalità di creazione del senso scenico in epoca contemporanea. Di fronte a tutte le alternative aperte dalle teorie post-drammatiche, che tendono ad attaccare una delle forme più tradizionali di produzione teatrale (quella che parte da un testo scritto), Spregelburd si concentra soprattutto sulla messa in discussione dei modi di produzione lineare della narrazione scenica per affrontare l’enorme problema della molteplicità e della complessità.
RESIDENZE ARTISTICHE
28 maggio – 4 giugno
Centro Espressioni Artistiche di Tilde Nocera
ATTO BIANCO
progetto, coreografia, danza Roberta Racis
progetto, coreografia, danza: Roberta Racis
progetto musicale: Samuele Cestola
collaborazione drammaturgica: Dea Merlini, Martina Badiluzzi vocal coaching: Alessandra Diodati
set, scenografia: Cmf Scenografie
costume: Rebecca Ihle
produzione: Oscenica, Primavera dei Teatri, Fabbrica Europa
Venerdì 02 giugno ore 15:30 restituzione aperta al pubblico – Centro Espressioni Artistiche di Tilde Nocera
Atto bianco nasce da una riflessione sul lutto e la fragilità.
È un solo che indaga “l’atto bianco” del balletto romantico come dispositivo scenico di rappresentazione del dolore. È la ricerca di un codice, di un linguaggio capace di esporre una ferita e al tempo stesso farne qualcosa di bello. È anche un lavoro sulla violenza di questa ricerca del bello, sulla violenza del concetto di grazia, un’esplorazione delle zone d’ombra del percorso di una danzatrice. Come le eroine dei ballet blanc, la danzatrice in scena è una figura tragica e leggera, eterea e reietta. Danza per esprimere paura e meraviglia, perché vuole crescere ma non invecchiare, cambiare ma non morire, andare avanti ma non dimenticare. Le sue contraddizioni, apparentemente inconciliabili, si esprimono attraverso il conflitto e combaciano nell’ “atto bianco” una forma marcatamente apollinea costruita per parlare del dionisiaco della vita, dove tutto è centrato su virtuosismo e bellezza e dove controllo e purezza sono esasperati nel simbolismo del colore bianco. Una danza estremamente virtuosa che parla della perdita di controllo.
Qui il bosco delle villi è una foresta incantata ma anche il parco sotto casa dove una bambina si perde per la prima volta. Un luogo della mente dove si confondono i confini tra reale e immaginario, vita e morte, sanità e follia. La danza diventa un viaggio nell’inconscio, il passaggio di una donna dall’infanzia all’adolescenza e poi all’età adulta, l’esperienza di un lutto. Una trasformazione e il tentativo di reagire a una condizione di perdita e vulnerabilità prendono corpo in un desiderio irriducibile di muoversi, di togliersi da una situazione di stallo danzando, danzando troppo, danzando fino a cadere.
Fly Dance Academy
STIMMUNG
coreografi e interpreti Noemi Dalla Vecchia e Matteo Vignali
Domenica 04 giugno ore 15:30 restituzione aperta al pubblico – Fly Dance Academy
In occasione di un nuovo tempo relativo allo sviluppo di un’ulteriore pièce, vorremmo partire da
un’opera prevalentemente musicale che mette al centro del suo interesse la voce umana. Questa
è lo Stimmung di Karlheinz Stockhausen, una composizione musicale per 6 voci che letteralmente
significa umore, stato d’animo ma anche intonazione, ed è un contenuto sonoro di 51 diversi
modelli vocali basati su semplici vocalizzi intervallati da “nomi magici” e poesia erotica. Ogni
modello vocale è avviato da una voce mentre le altre cinque voci lo trasformano gradualmente per
adattarsi ad un nuovo modello e così via, sulla base di soltanto sei note progettate per far risaltare
gli armonici delle altezze con l’aiuto delle vocali a, e, i, o, u. La performance consente al gruppo
vocale di creare una stratificazione caleidoscopica di frequenze armoniche su singoli accordi,
creando un’ambiente quasi sacrale.
La creazione pensata utilizza prevalentemente questa composizione musicale di Stockhausen, ed
attraverso le tecniche di interpretazione musicale della voce studiate da VIDAVÈ, mette in scena
una coreografia fatta di movimenti mistici e ritmici. Il suono della voce diventa movimento, il
movimento diventa simbolo e mantra espressivo dell’interiorità della voce umana. Gli interpreti si
concentrano sull’eseguire fraseggi di movimento intenti a stabilire una relazione emotiva istintiva e
personale con il suono della voce, fraseggi che modellano via via le forme del loro corpo ed i
significati delle loro posture e gesti. Attraverso un cambiamento graduale dell’umore nel
movimento, i sentimenti soggettivi si estendono a creare una relazione con il pubblico, elevando il
suono della voce a puro mezzo di comunicazione universale.
Sala Varcasia
LA CONSAGRACION DE NADIE (ARG)
drammaturgia Gonzalo Quintana e Micaela Fariña
interprete Micaela Fariña regia Gonzalo Quintana
Disegno luci: Samir Carrillo
Design visivo: Nicolás Pota
Assistente alla regia: Kika Monte
Regia tecnica: Mariana Castellucci
Sabato 03 giugno ore 15:30 restituzione aperta al pubblico – Sala Varcasia
Sono Micaela, ho 39 anni e sono cantante d’opera. Mi piacciono Verdi, Puccini e Mozart. Non mi piacciono Britten né Gluck. Ho fatto delle audizioni due volte per il teatro Colón de Buenos Aires e tre volte per la compagnia d’opera per i giovani Juventus Lirica. Non sono mai stata scelta per nessun ruolo. Ho avuto sei maestri di tecnica vocale, tre mi hanno detto che il mio registro vocale era di mezzo soprano e le altre tre che ero un soprano. Tre mi hanno detto che dovevo andare via dall’Argentina se volevo riuscire a cantare. Mi piace cantare e non voglio morire senza essere applaudita per averlo fatto.
“La consagración de nadie” (La Consacrazione Di Nessuno) parla della ricerca di Micaela, una cantante d’opera e attrice che non è riuscita mai a entrare nella scena lirica di Buenos Aires. Attraverso questa via (in chiave documentaristica) decide di fare il suo proprio progetto personale per raccontare la sua storia, la sua strada nell’arte, occupare degli spazi da sola e ricevere quell’applauso che non è mai riuscita a trovare nell’universo lirico. In questo brano si intrecciano l’esito, il talento, il destino, i sogni mancati, le sfide, la famiglia, gli avi, lo sradicamento, i maestri, gli amori, la necessità di lasciarlo tutto nella ricerca della consacrazione desiderata.
Teatro Chimera
SMART WORK
scritto da Armando Canzonieri e Gianluca Vetromilo
diretto da Gianluca Vetromilo
assistente alla regia Achille Iera
Comunicazione e PR Linee relations
organizzazione Chiara Sacco
Mercoledì 31 maggio ore 17:00 restituzione aperta al pubblico – Teatro Chimera
Il 2020 non è solo stato l’anno della Pandemia. Per molti quella è arrivata dopo. Il 2020 per la è stato l’anno di una scoperta: il lavoro da casa, il lavoro intelligente. Lo smart working, o, per abbreviare lo SW. Tutte le persone intelligenti con un lavoro intelligente possono intelligentemente lavorare da casa. Ma il barista che ogni mattina faceva il cafè al lavoratore intelligente ora come farà, o la tavola calda che preparava il pranzo al lavoratore intelligente ora come guadagnerà. Viviamo nel mezzo di un paradosso, tendiamo a semplificare la vita in nome di una società smart, che in realtà considera i pochi, non i molti. A discapito di tante altre vite, che sembrano abitare un universo parallelo. Il protagonista di questa storia, è un giovane – così la società vuole – che si divincola tra le avversità della vita non trovando il tempo per viverla: la mattina operatore al call center e la sera fattorino che consegna le pizze. In un mondo in cui 1 ragazzo su 3 percepisce il suo lavoro come inutile, gli affitti sono insostenibili, l’autonomia è un miraggio e, nonostante le previsioni, il tempo dedicato al lavoro occupa più di 1/3 dell’intera giornata, la sopravvivenza sembra essere l’unico obiettivo. Una vita di corsa in bicicletta dove la parola “imprevisto” risuona come la peggiore delle tragedie. Un loop dalla quale non si può uscire Vivere per lavorare.
Bisogna sacrificare tutto. Sogni, affetti, tempo libero Una giornata impegnata a schivare ogni piccolo imprevisto, a calcolare entrate, uscite, tempi. Ma può la vita esaurirsi in un incastro di routine? Una giornata come tante, troppe, alle prese con quel mostro sacro chiamato “lavoro”, con la falsa speranza di poter, anche solo per 15 minuti, trasformare il “sopravvivere” in “vivere”.
A partire dal 30 maggio, tra teatro e danza, nazionale ed internazionale, saranno in scena: BIG IN KOREA con la regia di Kronoteatro, CANTO ALLE VITE INFINITE, con Elena Bucci, DONNA DI DOLORI di e con Patrizia Valduga UMANITÀ NOVA -cronaca di una mancata rivoluzione, con Giuseppe Carullo, regia Cristiana Minasi, drammaturgia Fabio Pisano, ALCUNE COREOGRAFIE ideazione, regia e videocoreografia di Jacopo Jenna, PENELOPE con la regia e drammaturgia di Martina Badiluzzi, I GRECI, GENTE SERIA! COME I DANZATORI con Roberto Scappin e Paola Vannoni. Il week end vede in scena: i PERSIANI di Eschilo – la tragedia più antica del mondo, con Silvio Castiglioni, la Compagnia occhi sul mondo con LA SINDROME DELLE FORMICHE, Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari proporranno LIDODISSEA. E ancora: RE PIPUZZU FATTO A MANU_MELOLOGO CALABRESE PER TRE FINALI di e con Dario De Luca e Gianfranco De Franco, Lisa Ferlazzo Natoli in CITTÀ SOLA, Saverio La Ruina protagonista di VIA DEL POPOLO, FELICISSIMA JURNATA, uno spettacolo di Putéca Celidònia, STORIE DI NOI con la regia di Giuseppe Provinzano, BEAT FORWARD di Igor X Moreno X Collettivo Mine e WELCOME TO MY FUNERAL, nuova creazione di Brandon Lagaert.
Anche quest’anno il cartellone multidisciplinare propone inoltre importanti reading, presentazioni di libri e convegni.