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“Progetti di vita”, Cittadino e Lo Schiavo: «Comuni e Asp in difficoltà, intervenga la Regione»

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Lucia Alessandra Cittadino

Si ritiene quantomai opportuno un intervento della Giunta regionale che possa affrontare e risolvere la problematica in questione attraverso il potenziamento degli uffici preposti alla predisposizione di tali progetti

Comunicato Stampa

In Italia la legge n. 328/00 (“Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”) disciplina il Progetto individuale come diritto delle persone con disabilità affinché si ottenga in pieno l’integrazione scolastica, lavorativa, sociale e familiare.

La legge prevede inoltre che i Comuni predispongano un progetto individuale per ogni singola “persona con disabilità fisica, psichica e/o sensoriale, stabilizzata o progressiva (art. 3 L. 104/92)”, attraverso il quale creare percorsi personalizzati in cui i vari interventi siano coordinati in maniera mirata, massimizzando così i benefici effetti degli stessi e riuscendo, diversamente da interventi settoriali e tra loro disgiunti, a rispondere in maniera complessiva ai bisogni ed alle aspirazioni del beneficiario.

Nello specifico, i Comuni devono predisporre, d’intesa con le Asp, un progetto individuale, indicando i vari interventi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali di cui necessita la persona con disabilità.

Il progetto individuale, infatti, è un atto di pianificazione che si articola nel tempo e sulla cui base le Istituzioni, la persona, la famiglia e la stessa comunità territoriale devono cercare di creare le condizioni affinché quegli interventi si possano effettivamente compiere.

Purtroppo questa legge in Calabria viene sistematicamente violata e disapplicata, negando a tutte le persone affette da disabilità la redazione del cosiddetto “Progetto di Vita”.

Questo è quello che è emerso ieri anche nella Commissione Politiche sociali del Comune di Lamezia Terme, grazie all’audizione di due meravigliose mamme, Gabriella Mazzocca ed Emanuela Muraca, rispettivamente Segretaria e Presidente Angsa, che con determinazione e dignità, hanno chiesto di fare in modo che i Comuni e le Asp competenti completino le istruttorie necessarie affinché si possano evadere le richieste delle tantissime persone che ne necessitano.

Proprio a causa di tale disapplicazione, il Comune di Lamezia Terme è stato condannato dal Tar di Catanzaro a seguito di un ricorso dei genitori di un ragazzo che hanno richiesto invano la redazione del Progetto di Vita.

Sul punto si ritiene quantomai opportuno un intervento della Giunta regionale che possa affrontare e risolvere la problematica in questione attraverso il potenziamento degli uffici preposti alla predisposizione di tali progetti.

 

Lucia Cittadino

consigliere comunale (gruppo Nuova Era) e referente Liberamente progressisti Lamezia Terme

Antonio Lo Schiavo

consigliere regionale, presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti

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