Protesta dipendenti società “Abramo”: non andranno a votare
2 min di letturaInvito ai cittadini a fare altrettanto. Mille i posti a rischio
Non andranno a votare alle Europee ed invitano i cittadini a solidarizzare con loro facendo altrettanto.
Sono i cinquecento dipendenti che vivono a Crotone della “Abramo customer care”, società del settore call center, per i quali dal 30 giugno è stato preannunciato il licenziamento.
Complessivamente, in Calabria, la vertenza interessa oltre mille lavoratori.
Ai 500 dipendenti della sede centrale di Crotone, si aggiungono, infatti, i circa 300 di Cosenza ed i 200 di Catanzaro.
La situazione di crisi si é determinata a causa del mancato rinnovo della commessa da parte della Tim alla società crotonese, che é in amministrazione straordinaria a causa dei suoi problemi finanziari.
I lavoratori hanno inscenato una manifestazione di protesta a Crotone nel corso della quale sono state decine le persone che hanno depositato le tessere elettorali in appositi contenitori che saranno consegnati al prefetto.
“Rimetteremo nelle mani dell’autorità di governo locale, e quindi dello Stato – hanno sostenuto i dipendenti in un documento – il nostro diritto-dovere di cittadini elettori.
Perdere 500 posti di lavoro equivale, in questo territorio, alla morte economica e sociale. Uomini e donne senza lavoro vengono privati della dignità e del futuro. E quindi di una reale cittadinanza.
Il tempo, ormai, é quasi scaduto, ma non intendiamo rassegnarci e neanche arrenderci. Non vogliamo e non possiamo farlo. Lottiamo per il posto di lavoro e questa lotta ci deve vedere uniti. Ciò che chiediamo ai cittadini é di essere con noi”.