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Psc. Ex consiglieri comunali chiedono trasparenza ai commissari

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Eugenio Carnovale, Giandomenico Crapis, Nicola Palazzo e Antonello Sdanganelli: Psc determinante per sviluppo della città

LAMEZIA. Gli ex consiglieri comunali Eugenio Carnovale, Giandomenico Crapis, Nicola Palazzo e Antonello Sdanganelli hanno chiesto ai commissari una maggiore trasparenza sul Psc. A parere dei quattro, il Psc “rappresenta l’elemento determinante per disegnare lo sviluppo della nostra città nei prossimi decenni. Le prese di posizione, anche negli ultimi mesi, di associazioni, categorie, gruppi di cittadini, sono ulteriore conferma della grande domanda da parte di cittadini e imprese affinché, dopo tanti anni di attesa, Lamezia abbia finalmente un piano che delinei le prospettive strategiche della città e del suo territorio”.

Da fonti apprese a mezzo stampa, gli ex consiglieri hanno saputo che “la Commissione Straordinaria sarebbe intenzionata a dare il via libera definitivo al Piano strutturale. Senza discutere in questa sede dell’opportunità o meno di approvare il Psc da parte dell’Organo commissariale, una cosa è certa; un atto decisivo per il futuro della città non può vedere la luce nelle segrete stanze degli uffici. Per questo chiediamo ai Commissari di mettere al più presto a conoscenza i cittadini della proposta di delibera che, allo stato attuale, sarebbe all’attenzione della commissione. Valuti la commissione le modalità più opportune: dalla pubblicazione sul sito web del Comune oppure una iniziativa pubblica. A chi oggi rappresenta lo Stato alla guida del Comune, chiediamo un segnale di apertura al confronto con la parte sana della città su un atto fondamentale che riguarda il futuro del nostro territorio. Sarebbe questo il segno concreto della volontà di rendere al massimo trasparente l’azione della Commissione di risanamento anche morale del nostro Comune”.

Ciò detto, i quattro hanno ricordato che “l’unico Piano strutturale fino ad oggi adottato dalla città è l’esito di un percorso guidato dall’amministrazione del centrosinistra dal primo avviso pubblico per la presentazione di proposte collaborative fino all’adozione del Psc da parte del Consiglio Comunale nel febbraio 2015, un documento frutto di un articolato processo di partecipazione e coinvolgimento della città sin dal Paino Strategico. Un documento urbanistico che pone alla base alcuni principi che secondo noi dovranno essere alla base anche del Piano che eventualmente la commissione straordinaria andrà a varare: consumo zero del suolo, lotta all’abusivismo, contrasto alla cementificazione e contenimento della perequazione”.

In conclusione, secondo gli ex consiglieri, “l’amministrazione insediatasi nel 2015, pur avendo ereditato un importante lavoro portato avanti sul piano strutturale comunale, ha di fatto paralizzato il percorso di approvazione del PSC.  Solo pochi mesi prima dello scioglimento, a fine agosto 2017, dopo le improvvise dimissioni della Assessora all’Urbanistica e dopo tante sedute sul Psc saltate tra luglio e agosto a causa di contrasti interni alla maggioranza, la giunta oggi disciolta approvò il Piano l’assessore all’urbanistica, con due assessori assenti e l’astensione di un altro assessore, che proprio con la sua astensione consentì il mantenimento del numero legale e il via libera. Dopo l’approvazione in giunta la discussione sul Psc è proseguita nelle commissioni consiliari, con quotidiani scontri interni alla maggioranza che resero impossibile giungere al completamento dell’iter, e con la presentazione di ulteriori emendamenti finalizzati a consentire ulteriore cementificazione. Quel che è soprattutto evidente, e dovrebbe esserlo ancor di più al cospetto dei commissari straordinari, è che sarebbe paradossale e un pessimo segnale, andare ad approvare un Psc partorito da un’amministrazione sciolta per infiltrazioni mafiose e frutto non di una chiara visione politico-strategica, seppur di parte, ma di lotte intestine e contrasti all’interno di una maggioranza. Qualunque decisione sarà assunta in merito al Psc, non si può non tenere conto della volontà popolare espressa dalle tantissime istanze presentate da cittadini, imprese, categorie professionali, che hanno dato negli anni scorsi il loro contributo e oggi attendono un documento che risponda alle reali attese del territorio e della comunità”.

Redazione

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