Pumaduaru Mucatu: il cinema d’autore torna a Lamezia Terme
2 min di letturaL’anno scorso è stato girato un cortometraggio dal titolo “Pumaduaru Mucatu” nella suggestiva cornice di Sant’Eufemia Vetere
Il corto è stato scritto e diretto da Manuel Galici, giovane regista nato e cresciuto a Varese ma di origini Lametine, con la Calabria nel cuore e nel sangue.
Il cortometraggio racconta le vicende di Italo, un uomo anziano che torna nel suo vecchio paese d’origine per vendicarsi del suo crudele passato.
Sant’Eufemia Vetere si è prestata in maniera eccelsa per il racconto di questa tragica ma potente storia. Con gli abitanti che hanno visto trasformare il loro paesino in un vero set cinematografico!
Degno di nota è il protagonista interpretato dal famoso attore Giorgio Colangeli, già vincitore di un David di Donatello e ora in lizza per l’edizione 2024 grazie al film record di incassi “C’è Ancora Domani” di Paola Cortellesi.
Nel cast, insieme a Colangeli, si annoverano tanti altri attori calabresi, il giovane Giovanni Guerrisi (coprotagonista), Flavia Orecchio, entrambi studenti della Scuola di Recitazione della Calabria, e il lametino Davide Folino.
Hanno preso parte alle riprese anche alcuni abitanti della frazione, tra cui Luigi Palermo con un ruolo di spicco all’interno della storia.
Per quanto riguarda la traduzione dei dialoghi in lametino, il regista Manuel Galici, è stato assistito da Salvatore De Biase.
Ora il cortometraggio è iscritto a svariati Festival Cinematografici Nazionali e Internazionali, tra cui “Tulipani di Seta Nera” in collaborazione con la Rai.
Quest’ultimo prevede che solo i primi 5 lavori con più visualizzazione possano essere premiati, per questo motivo lasciamo il link di Rai Play per guardare il cortometraggio e per condividerlo prima della scadenza fissata al 30 aprile!
Il regista Manuel Galici dichiara: “da piccolo amavo Sant’Eufemia Vetere, poi ha cominciato a svuotarsi e il mio pensiero è cambiato in età giovanile. Quando però sono tornato un paio di anni fa, quel senso di immobilità e semi abbandono mi hanno comunicato qualcosa di forte. Una fotografia di un’epoca passata ancora impressa nei nostri ricordi e nei nostri cuori. Per questo motivo ho deciso di raccontare una storia partendo da questo quartiere e sono sicuro che tante altre storie potranno essere raccontate in futuro!”