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Quarantena covid, contatto con positivo: valutazione su regole

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coronavirus mascherine passeggio

Figliuolo: “Riflessione con il ministro Speranza, gli scienziati stanno studiando”

Le regole sulla quarantena covid sono oggetto di una riflessione.

Lo dice il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza covid, in visita all’hub vaccinale per bambini della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Le regole attuali prevedono la quarantena per chi è stato a contatto con un positivo, anche per soggetti che hanno ricevuto 3 dosi di vaccino.

“La riflessione sul numero di persone in quarantena l’abbiamo fatta questa mattina con il ministro Speranza. Gli scienziati stanno studiando con l’Istituto superiore di Sanità, le quarantene oggi sono diverse a seconda che si sia vaccinati o meno, si sta vedendo cosa mettere in campo”, dice Figliuolo.

Fa eco l’epidemiologo Donato Greco, componente del Comitato tecnico scientifico (Cts), ospite di Sky Tg24. “La quarantena da sempre è pensata per ridurre i contagi e sappiamo che questo Covid ha una trasmissibilità di alcuni giorni, con notevole variabilità, in quanto il tempo di incubazione va da 2 a 14 giorni. C’è quindi un ampio range, all’interno del quale credo sia pensabile discutere di una riduzione della quarantena”, afferma

Intanto, la campagna di vaccinazione con la terza dose procede, ma i 5,7 milioni di non vaccinati preoccupano. “Stiamo procedendo in maniera veloce sulla terza dose, siamo a 17 milioni su una platea potenziale di 31 milioni e il Piemonte lo sta facendo benissimo, ha una percentuale di tre punti sopra la media”, dice Fifliuolo riferendosi in particolare alla regione che ospita gli hub visitati oggi.

“Oggi -aggiunge – apriamo alla fascia 16-17anni poi dal 10 di gennaio si partirà con la terza dose a quattro mesi e questo ci darà un ulteriore impulso. Stiamo correndo per cercare di arginare la variante Omicron e dobbiamo continuare”.

“Mi preoccupano gli indecisi, quei 5 milioni e 750 mila che non hanno avuto alcuna dose”, prosegue, evidenziando che “siamo quasi al 90% fra prime dosi e guarigioni però soprattutto nella fascia tra i 30 e 59 anni ci sono ancora milioni di persone che potrebbero essere raggiunte dalle inoculazioni: potrebbero anche loro dare una mano ad arginare il virus e soprattutto le varianti”.

“Ora abbiamo un’altra arma che è il vaccino Novavax, la cui prima tranche di 2,9 milioni di dosi – circa 1,5 milioni – arriverà tra fine dicembre e inizio gennaio. E’ un vaccino di tipo proteico e io spero che questo ulteriore vaccino, che non è Rna e che è sicuro come gli altri, ci potrà dare nuovo impulso. Sarà usato per i cicli primari, dai 18 anni in su, e penso che in qualche modo potrebbe attirare quegli indecisi che magari stanno cercando di capire meglio cosa fare”.

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