Questo vento. Il primo Ep della cantautrice lametina Marianna Leone
4 min readLAMEZIA. Questo vento, il primo Ep della cantautrice lametina Marianna Leone: un progetto musicale ma anche un modo per esprimere la propria interiorità, il proprio modo di essere.
Dove ci conduce il vento di oggi? È questa la domanda da cui prende le mosse il primo progetto cantautorale di Marianna Leone, realizzato col supporto tecnico di Dissonanze studios di Lamezia Terme, grazie alla supervisione e al coordinamento tecnico di Francesco D’Augello e alla collaborazione artistica di Erica Cuda, autrice di tutti gli arrangiamenti e responsabile delle fasi esecutive e della produzione. La grafica di copertina è stata ideata e curata da Milena Barresi (social media manager); la fotografia è a cura di Annachiara Viola. L’Ep, che comprende cinque tracce, ha visto la partecipazione anche di altri artisti lametini, tra cui Luigi Strangis (armonica a bocca nel brano “Orme”) e Salvatore Cannizzaro alle chitarre e all’ukulele, nonché voce nella traccia dal titolo “È possibile”. Al basso Giovanni Mauro Volpe.
Il progetto è frutto di un percorso in grado di conciliare diverse influenze musicali, in un mix perfetto tra dream-pop e genere cantautorale. Per Marianna Leone, autrice di tutti i testi e delle melodie, il vento è l’elemento naturale d’elezione, paradigma di una condizione esistenziale mobile e precaria in cui molte persone possono riconoscersi. Il vento, infatti, è in grado di trascinarci verso luoghi inattesi e sognanti, pur restando profondamente ancorati alle nostre radici, ed è proprio questo il concept dell’intero progetto musicale.
Il brano di apertura s’intitola “Questo vento” e racconta delle difficoltà vissute dalla generazione di ventenni/trentenni alla ricerca del proprio posto nel mondo, quasi sempre in bilico tra la scelta di restare o andare via. Il brano esplora la condizione esistenziale d’incertezza, ribadendo la necessità di perdersi per poi ritrovarsi e riscoprirsi. Come un diario in cui fluiscono i pensieri senza alcun filtro, il viaggio sonoro prosegue con il brano dal titolo “Ricomincio da me”, una riflessione intima e sofferta su quanto sia importante ripartire da sè stessi dopo la fine di un rapporto. Il tema della perdita è al centro del brano “Orme”, una sorta di lettera indirizzata a chi non c’è più e ha lasciato tracce indelebili dentro di noi.
“E ho capito che/ gli eroi piangono/ anche se lo fanno in silenzio” è un verso della canzone, a voler sottolineare la forza di chi lotta stoicamente nel tentativo di abbattere il muro dell’odio e dei pregiudizi. Invece, “Luna” si basa sul racconto di una donna matura che ripensa alla sua giovinezza con nostalgia, nella speranza di vivere ancora il suo “sogno d’amore”.
Questa è probabilmente la traccia più cantautorale perché descrive lo stato d’animo di una donna “immaginaria” dai capelli neri e la pelle bianca come la luna, in un tappeto sonoro dall’atmosfera sognante e quasi fiabesca. Il progetto si conclude con il duetto nella ballad “È possibile”, dove la voce sottile di Marianna Leone e quella calda di Salvatore Cannizzaro si mescolano in perfetta armonia in un arrangiamento dal sapore pop-folk tra il malinconico e lo scanzonato. Le piattaforme su cui è possibile ascoltare i brani sono Spotify, YouTube, ITunes.
BIOGRAFIA
Spinta da una grande curiosità, Marianna Leone comincia ad addentrarsi nel mondo della musica all’età di 13 anni prendendo lezioni di chitarra. Col tempo scopre che la sua voce può essere uno strumento e decide di prendere lezioni di canto sotto la guida di diversi insegnanti. Negli anni decide di seguire seminari didattici sul canto moderno, tenuti da docenti e artisti appartenenti sia al mondo della musica che del teatro, tra i quali Luca Pitteri (vocal coach) e Vittorio Matteucci (musical Notre Dame De Paris di Riccardo Cocciante) e Giò di Tonno. Nel 2011 si classifica prima al concorso canoro Il mio canto libero di Petronà, grazie al quale ottiene la possibilità di partecipare direttamente alle semifinali del festival di Castrocaro con un brano inedito dal titolo “Goccia”. Negli anni successivi tralascia un po’ il mondo musicale per terminare gli studi universitari. Da circa 3 anni ha ripreso a studiare e a concentrarsi sulla musica, dedicandosi soprattutto al songwriting. Nel 2018 pubblica, su varie piattaforme online, l’inedito dal titolo “Libera”, brano che s’ispira alla storia vera di una ragazza di origine somala, fuggita dal suo paese per arrivare in Italia. Una storia che parla di sofferenza e di rinascita. Proprio di recente ha composto (testo e melodia) e inciso i brani che fanno parte del suo primo Ep dal titolo “Questo vento”. Il disco è un po’ come un diario in cui fluiscono i suoi pensieri senza filtro, nella speranza che gli altri possano riconoscersi nelle sue riflessioni cantate. Dal punto di vista stilistico, Marianna Milano non ha un genere musicale di riferimento sebbene sia stato fondamentale per lei l’ascolto dei grandi cantautori italiani come Lucio Dalla, Luigi Tenco e Fabrizio De André ma anche della musica internazionale, dal grunge al pop per arrivare al soul. Di grande aspirazione per la cantautrice lametina la produzione musicale di artiste come Elisa, Carmen Consoli e Cristina Donà. Red.