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Raffaele Mazza protagonista nell’evento di Caltanissetta, “Artisti nella storia”

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Caltanissetta, un evento di grande successo internazionale si è svolto in una location di eccellenza che ha ospitato la prima edizione della kermesse “Artisti nella storia”, a cura della Fondazione Costanza.

Un nuovo, appuntamento che ha visto l’arte di Raffaele Mazza tra le protagoniste, con l’opera “Dante Alighieri”, che ha meritato la pubblicazione sul noto magazine americano il “Waves and Runways” con annessa la sua storia artistica.

L’evento, realizzato in collaborazione con MFI Media Group e BDA International di New York e Dubai, si è tenuto sabato 20 gennaio negli spazi della Biblioteca Comunale “Luciano Scarabelli”.

Arte, musica e moda sono state le protagoniste assolute dell’iniziativa, fortemente voluta da Costanza e Lo Iacono, rispettivamente presidente e direttore artistico della Fondazione Costanza, insieme a Pamela Quinzi, presidente di MFI Media Group di New York, con la speciale collaborazione dell’API, l’Associazione Poliziotti Italiani di Milano.

“Dante Alighieri” è un’opera che ha già ricevuto numerosi riconoscimenti, l’ultimo in ordine cronologico riguarda il Volume Porto Franco, le Opere sdoganate di Vittorio Sgarbi, una conclamazione del proprio talento, arricchito dalla recensione del Professore.

Nella sua opera Mazza ci illustra con un colpo d’occhio cromatico, l’itinerario di viaggio che il sommo poeta toscano compie nella Divina Commedia.

Attraverso diverse colate di resina, dosate e miscelate magistralmente, il nostro artista guida lo sguardo dello spettatore e lo trascina attraverso vortici brillanti e a tratti nebulosi, toni caldissimi e gradualmente sempre più freddi, costringendolo poi a fermarsi “nel mezzo del cammin” dove un basso rilievo in legno ci mostra il celebre Profilo Dantesco guardare dritto davanti a sé.

Partendo dal basso dell’opera siamo istantaneamente catturati da un rosso profondissimo, cupo che ci trattiene, ci avvolge in una passione intensa: è l’Inferno, la prima tappa del Poeta. I vari riflessi di resina, donano all’opera vivacità e permettono una tale rifrazione della luce che quasi è possibile percepire il calore sulla pelle e scorgere i profili dei personaggi danteschi, come le anime legate in un eterno abbraccio di Paolo e Francesca e quasi possiamo sentirle sospirare «Amor, ch’a nullo amato amar perdona».

Ed è con quelle parole risuonare ancora nella nostra mente che ci risvegliamo da questa catarsi e giungiamo alla seconda meta: il Purgatorio.

La nostra pelle ha smesso di bruciare per il calore intenso, il nostro volto si distende e possiamo abbandonarci a questo turbinio celestiale che ci sospende, ci consola e lentamente ci conduce verso colui che è eterno Amore e Sommo bene: siamo giunti al Paradiso. I nostri occhi sono quasi accecati da questo latteo bagliore, da questa pace cromatica.

Il nostro viaggio è terminato e non ci resta che riposare lo sguardo nel mezzo dell’opera, lì dove ci attende il profilo di Dante “uscire” dall’opera stessa per “riveder le stelle”.

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