Randagismo a Lamezia Terme: un appello per una gestione etica
3 min di letturaI cani non sono un problema. Lo è l’ignoranza. Lamezia: accalappiati cani liberi da anni sul territorio, innocui e ben accuditi dalle volontarie. Qualcosa non torna sulla modalità di accalappiamento. Si chiedono risposte a Comune ed Asp
Comunicato Stampa
Il fenomeno del randagismo rappresenta una sfida significativa per molte comunità, e Lamezia Terme non fa eccezione. Con un crescente numero di cani vaganti che si aggirano per le strade della città, è fondamentale che le autorità competenti e la cittadinanza collaborino per affrontare questa problematica in modo etico e rispettoso del benessere animale.
Recentemente, la Consulta per la tutela e il benessere degli animali di affezione ha preso l’iniziativa di chiedere un incontro con il Signor Sindaco e l’ASP Veterinaria Area C, al fine di discutere l’Ordinanza emanata dal Sindaco riguardante il randagismo e le misure di controllo adottate. L’obiettivo è quello di coinvolgere la comunità nella condivisione del Piano di gestione della popolazione canina, che coinvolge diversi enti e associazioni.
La Consulta sottolinea l’importanza di adottare misure che garantiscano non solo la cattura e il ricovero dei cani, ma anche il loro rispetto e dignità durante tutto il processo. È fondamentale che tutte le azioni siano orientate al benessere degli animali, prevedendo interventi di sterilizzazione e microchippatura, oltre a garantire un’adeguata degenza post-operatoria.
La Legge 14 agosto 1991, n.281, insieme alla più recente Legge Regionale n.45 del 2023, fornisce un quadro normativo chiaro per la gestione del randagismo, promuovendo una convivenza armoniosa tra esseri umani e animali. In particolare, la legge prevede che i cani sterilizzati e identificati possano essere reimmessi nel territorio di provenienza, riconoscendo il loro diritto a una vita libera e dignitosa.
L’idea di reimmettere i cani sterilizzati nel loro ambiente è sostenuta da evidenze scientifiche che dimostrano come questa pratica possa contribuire a una gestione più equilibrata della popolazione canina. Non si tratta di aumentare il numero di cani vaganti, ma di restituire la libertà a soggetti che già abitano il territorio, garantendo al contempo la loro sterilizzazione per evitare nuove nascite.
La Consulta ha già richiesto misure concrete per garantire che i cani sterilizzati possano tornare in aree adatte alle loro esigenze, come nel caso del branco di cani nella rotatoria vicino al commissariato. Tuttavia, le catture continuano a essere effettuate senza una chiara strategia che preveda alternative al ricovero nei canili, spesso considerati come l’unica soluzione.
È cruciale che la cittadinanza si mobiliti per chiedere una gestione più umana e responsabile del fenomeno del randagismo. Il coinvolgimento delle associazioni di volontariato, come “Maidasoli”, è fondamentale per promuovere le adozioni e la reimmissione dei cani nel loro habitat, contribuendo a creare una comunità più coesa e sensibile al benessere animale.