Lamezia. Rapporto Giovani 2019 al Campanella, ecco i risultati
3 min readSecondo il Rapporto, al Sud c’è un’alta percentuale di Neet, di dieci punti superiore alla media nazionale e tre volte quella del Nord. Ma chi studia può farcela
Al Sud l’incidenza dei cosiddetti “Neet”, giovani che non lavorano non studiano e non sono in cerca di un’occupazione, è del 30% tra gli uomini e del 33% tra le donne, dato che in Calabria arriva al 34% per gli uomini e al 38% per le donne.
Una percentuale di dieci punti superiore al dato nazionale e tre volte superiore rispetto al Nord Italia dove i “neet” sono poco più del 10% tra gli uomini e poco più del 16% tra le donne. Ancora forte al Sud tra i giovani la dimensione della religiosità, con quasi il 60% dei giovani che si dichiara cattolico o credente e oltre il 13% che dà molto peso alla rilevanza sociale della regione.
Tra le istituzioni, quasi a pari merito tra Nord Sud e Centro del Paese, godono di maggiore fiducia scuola e università e a seguire la Chiesa Cattolica.
Questi alcuni dati del Rapporto Giovani 2019, presentati questa mattina al liceo Campanella di Lamezia Terme, realizzato dall’Osservatorio Giovani dell’Istituto “Giuseppe Toniolo” di Studi Superiori, in collaborazione con il Laboratorio di Statistica dell’Università “Cattolica” e di Ipsos srl, con il sostegno di Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo, che ha coinvolto un campione di oltre 3000 giovani, dai 18 ai 29 anni, dal 2017 al 2019.
A presentare e analizzare i dati, Emiliano Sironi, docente di Demografia e statistica sociale alla facoltà di Economia dell’Università “Cattolica”, che si è soffermato in particolare a descrivere l’universo “Neet” “fenomeno che nel nostro Paese assume connotazioni preoccupanti. Se guardiamo all’incidenza, l’Italia è in Europa seconda solo alla Grecia, con un tasso di Neet di circa il 22%, toccando un minimo in regioni del Nord e assumendo proporzioni di più larga scala al Sud Il panorama che si prospetta ai giovani in generale, e ai Neet in particolare, non è dunque sereno: alle caratteristiche personali e familiari si aggiungono fattori sociali che, invece di sostenere le fragilità, le amplificano.
Entrare quindi «nel tunnel» dei Neet, nel nostro paese, è abbastanza facile. Ma quali fattori invece ne facilitano l’uscita? Ad oggi non sono noti studi che si siano posti l’obiettivo di rispondere a questa domanda, tuttavia fondamentale se si vuole aiutare nel concreto i giovani a «rimettersi in moto» e a essere parte attiva del nostro Paese.”
Riguardo alle prospettive dei giovani del Sud, Sironi ha messo in evidenza l’ambivalenza per cui “se il contesto economico in cui operano i giovani del Sud certamente non facilita l’inserimento nel mercato del lavoro, ciò è compensato dal fatto che chi ha titoli di studio più elevati ha maggiori possibilità e può farcela”.
Il vescovo Giuseppe Schillaci ha ringraziato il liceo Campanella per l’accoglienza sottolineando “l’importanza di occasioni in cui parlare dei giovani e parlare ai giovani”, ricordando la propria personale esperienza accanto ai giovani come rettore del seminario. Don Fabio Stanizzo, delegato diocesano dell’associazione “Amici dell’Università Cattolica” e il dirigente Giovanni Martello hanno sottolineato la collaborazione che ormai va avanti da tanti anni tra la diocesi lametina, il liceo Campanella e l’università Cattolica del Sacro Cuore che “è un elemento arricchente della proposta formativa della nostra scuola.”
A preparare gli studenti e farli riflettere già nei giorni scorsi sui dati del Rapporto Giovani 2019, le docenti Licia Di Salvo e Olinda Suriano.