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Reclamo la réclame: tra antiche e nuove pubblicità

3 min di lettura

La pubblicità ha radici antiche, ed è intimamente collegata con la propaganda o lo sviluppo delle prime attività commerciali e dalle relative iscrizioni, insegne o simboli merceologici.
réclameA Pompei, ad esempio, si possono leggere ancora oggi delle scritte, sui muri delle case romane distrutte dal vulcano nel 79 d.C., che invitano i passanti a votare per un candidato alle elezioni, mentre nella via dell’Abbondanza una serie di insegne di una bottega mostra le fasi di lavorazione della stoffa, a riprova della sua qualità.

Di una  primissima pasta dentaria  ne parla già un autore di età imperiale: Lucio Apuleio (Madaura, 125 – 170 circa) nell’Apologia o De magia 6:

Calpurniane, salve properis versibus.

misi, ut petisti, tibi munditias dentium,

nitelas oris ex Arabicis frugibus,

tenuem, candificum, nobilem pulvisculum,

complanatorem tumidulae gingivulae,

converritorem pridianae reliquiae,

ne qua visatur tetra labes sordium,

restrictis forte si labellis riseris.

Trad.

O Calpurniano, con veloci versi,

io ti saluto e mando, come chiedi,

la pulizia dei denti, lo splendore

della bocca che viene dalle messi

d’Arabia, una sottile, candeggiante,

nobile polverina che ti sgonfia

la tenera gengiva e spazza via

le reliquie di ieri. Non vedranno

brutture di sporcizia, se per caso

a labbra spalancate riderai.

Senza tema di smentita, credo sia la più antica Pasta del Capitano nella versione classica (in Latinorum): nel passo è finanche implicitato, a mio avviso, il bersaglio della comunicazione, ovvero

  • Il target di marketing, che risponde alla domanda “a chi devo vendere?”  I
  • Il target di comunicazione, che cor-risponde alla finalità dativale “a chi devo comunicare?” II

Il prodotto è il più democratico possibile (I), declinato su tutti, perché alla base dell’interazione sociale (II): l’igiene dentale e la cura odontoiatrica sposano bene il rapporto con il prossimo, tema attuale a memoria d’uomo.

Insomma, la lingua aeterna è d’avanguardia all’indietro, c’è poco da fare! Il linguaggio pubblicitario, poi, ricorre spesso, oggi,  all’uso del latino per dare il nome ad alcuni prodotti:

  1. Vim, “forza”, è il nome di un detersivo;
  2. Nivea, “bianca come la neve”, è il nome di una crema di bellezza;
  3. Venus, “Venere”, è il nome di una crema di bellezza;
  4. Rex, “re”, è il nome di un brevetto di elettrodomestici;
  5. Optimum, “ottimo”, è il nome di un burro;
  6. Aurum, “oro”, è il nome di un liquore;
  7. Est, est, est, “è”, è il nome di un vinello;
  8. Securitas, “sicurezza”, è il nome di una compagnia di assicurazioni;
  9. Mediolanum, “Milano”, è il nome di un Istituto bancario.

Antico presente, persino in questo, nel nome di uno spot!

Per la serie: Amore al primo (sorso). Gustati e fai Yoga, di prima mattina.

Et (Sursum) corda: de gustibus disputandum non est!

O per concludere: Pasta per capitani, i fuoriclasse del domani!

Campioni di Serie A: veri nella tradizione di ieri.

Prof. Francesco Polopoli

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