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Referendum, Veneto e Lombardia chiedono più autonomia e meno soldi al Sud

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Elettori al voto in occasione del Referendum per l'autonomia per Lombardia e Veneto

Referendum per l’autonomia di Veneto e Lombardia

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Elettori al voto in occasione del Referendum per l’autonomia per Lombardia e Veneto

Ieri in Lombardia e Veneto si è tenuto il referendum consultivo per l’autonomia previsto dalla Costituzione.

Circa 12 milioni: 7,9 milioni i lombardi e 4 milioni quelli veneti. La legge regionale del Veneto prevede un quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto.

Sulla scheda è stato scritto: “vuoi che alla regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?”.

La legge regionale della Lombardia, invece, non prescrive alcun quorum.

Nel quesito si chiede all’elettore se è favorevole all’avvio di una trattativa con il governo per trasferire alla Lombardia le 20 competenze concorrenti e le tre negoziabili previste dalla Costituzione e le relative risorse.

Le spese sono a carico delle rispettive regioni, così ha stabilito il Governo nazionale; ammontano a circa 14 milioni di euro nel Veneto ed a 38 milioni di euro in Lombardia dove si sperimenterà il voto elettronico su tablet.

Per l’occasione, sono stati acquistati 24mila tablet.

Una sperimentazione, proposta al Consiglio regionale lombardo dal Movimento 5 Stelle che ha dato il proprio via libera alla consultazione sull’autonomia.

Le “voting machine”, fornite dalla multinazionale britannica Smartmatic, sono costate 23 milioni di euro (per sostituire i fogli di carta, le matite copiative e le urne).

Hanno vinto i SI, 60% l’affluenza in Veneto, 40% in Lombardia.

In entrambe le regioni i cittadini sono stati chiamati a esprimersi sul cosiddetto “regionalismo differenziato”, ossia la possibilità, per le Regioni a statuto ordinario di vedersi attribuite “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” (come recita l’Articolo 116 della Costituzione) in alcune materie indicate nel successivo Articolo 117.

Zaia, il presidente del Veneto, ha svelato l’obiettivo: ‘Chiederemo 9/10 delle tasse’.

Che in altre parole vuol dire meno tasse all’Italia e alle regioni del sud: quelle distraiamole con gli immigrati, tanto i tecnicismi della loro povertà non li capiscono, e la lega riesce pure a guadagnare consenso elettorale.

(Foto ANSA/FLAVIO LO SCALZO)

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