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Reggio Calabria, al via la riqualificazione del borgo antico di Precacore

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Convenzione Precacore - Lameziatermeit

Firmata la convenzione per la valorizzazione del borgo di Precacore

Firmata la convenzione

Comunicato stampa:

Venerdì 20 ottobre 2017, presso la Sala del Consiglio del Palazzo Municipale di Samo, è stata sottoscritta una convenzione tra l’Amministrazione Comunale di Samo ed il Dipartimento Patrimonio, Architettura, Urbanistica (PAU) dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, per l’avvio di una collaborazione tecnico scientifica da svolgere in attuazione dell’Accordo di Programma tra l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e il Comune, relativa alla costruzione condivisa di Idee di futuro per il borgo antico di Precacore.
La Convenzione è stata firmata dal Sindaco di Samo, dott. Giovambattista Bruzzaniti, dal Direttore del PAU, prof. Francesca Martorano e dalla prof. Concetta Fallanca quale responsabile scientifico per l’esecuzione delle attività previste che saranno condotte dal LASTRE – Laboratorio integrato dell’Area dello Stretto per lo sviluppo del territorio-, uno dei laboratori del PAU che opera nel campo delle strategie di trasformazione delle città.
Presente anche il prof. Giuseppe Bombino, Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Ente finanziatore del progetto.

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Firmata la convenzione per la valorizzazione del borgo di Precacore

La giornata ha rappresentato anche l’occasione per illustrare il progetto alla cittadinanza.
Ha inaugurato i lavori il sindaco, Giovambattista Bruzzaniti, spiegando l’importanza della convenzione e di come questa debba essere svolta in sinergia con il Parco Nazionale dell’Aspromonte. Ha proseguito specificando che non si tratta di un “accordo vuoto”, bensì un’occasione fattiva di rifunzionalizzazione dell’antico borgo.
Il professor Giuseppe Bombino, Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, ha illustrato l’iter procedurale che lo ha visto impegnato in prima persona dall’idea fino alla stipula dell’accordo ricordando i passaggi di costruzione, progettazione e attuazione dell’Accordo di Programma tra il PNA e il comune. Ha poi spiegato l’importanza che in questo progetto potrebbe avere il contributo della cittadinanza in tutte le sue forme di partecipazione. Ha proseguito lodando le attività dei laboratori didattici del dipartimento PAU impegnati nella giornata odierna in una esercitazione sul campo presso il borgo di Precacore in quanto questo costituisce sicuramente una innovazione di processo nella conduzione di queste attività.
La professoressa Francesca Martorano, direttore del Dipartimento PAU, ha iniziato il suo intervento specificando la sua veste istituzionale nell’accordo che sarà poi attivamente sviluppato dal laboratorio Lastre. Inoltre ha ricordato tutte le iniziative proposte dal Dipartimento verso il territorio e in particolar modo l’apporto che la storia può dare per leggere le tracce del passato per disegnare il futuro.

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Firmata la convenzione per la valorizzazione del borgo di Precacore

Le attività nel dettaglio sono state illustrate dalla Professoressa Concetta Fallanca, Responsabile scientifico del Lastre, Laboratorio che sviluppa linee di ricerca legate alla qualità e alla sostenibilità del territorio con l’obiettivo di innescare processi di qualificazione urbana, ambientale, sociale e di riduzione dei fattori di rischio. La finalità degli studi del Laboratorio è quella di consentire avanzamenti teorici, procedurali e gestionali, a favore del rafforzamento delle identità culturali e dei ruoli specifici dei centri urbani rispetto all’intero territorio di riferimento. La Prof. Fallanca ha spiegato che Precacore rappresenta il borgo ideale per la ricerca di strategie di valorizzazione e di divulgazione dei processi identitari che conformano e strutturano i luoghi, non solo per il suo valore strutturale, documentario, ma perché è una memoria fatta di pietra, è simbolo identitario per Samo, per la vallata della La verde, per il Parco Nazionale dell’Aspromonte. Valorizzare Precacore significa valorizzare Samo, significa attrarre affezione verso un territorio che solo gli intenditori possono apprezzare, verso un territorio montano che va capito, va sentito, va rispettato, soprattutto all’interno di un parco nazionale che può guidare il corretto sviluppo dei centri e che rappresenta un’occasione unica per il nostro territorio.
Ha poi posto l’accento sulla recente legge definita “salva Borghi”, che completa il disegno avviato con l’istituzione delle città metropolitane in un modello di sviluppo territoriale che vede come capofila  le aree urbane più importanti del paese e che si impegnano a governare lo sviluppo del territorio interno, quello rurale o quello scarsamente infrastrutturato e che offre grandi qualità dal punto di vista paesaggistico, escursionistico, per le caratteristiche storico culturali, la qualità dell’accoglienza, dell’ospitalità enogastronomica e dei prodotti dell’artigianato artistico.
Ha poi anticipato l’intenzione del Lastre di organizzare, per la prima decade di dicembre, un seminario di riflessione sulle azioni da intraprendere per la valorizzazione dei piccoli centri della città metropolitana di Reggio Calabria e che è in cantiere, nella prima decade di marzo, la realizzazione a Samo di un workshop  intensivo di progettazione  della durata di tre giorni,  i cui partecipanti saranno selezionati con una call,  che si concluderà con la presentazione delle proposte di valorizzazione del territorio, alla comunità locale, agli enti interessati, in particolare il Parco dell’Aspromonte ente finanziatore del progetto, il mondo imprenditoriale, gli studiosi, i ricercatori.

La Prof. Fallanca ha anche spiegato l’idea di programmare una serie di iniziative finalizzate a garantire il coinvolgimento e la partecipazione della comunità della città metropolitana, quali: un contest artistico (progetti, bozze o vere opere) di urban & land art previsto per giugno 2018 da organizzare in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti, Istituti d’Arte, Licei Artistici  e Associazioni culturali interessate; un viaggio fotografico che si apre con seminari e lezioni sul campo (coinvolgendo anche scuole, accademie e club di fotografia) dedicato a Precacore, Samo, la vallata della La Verde, dalle Gole fino alla montagna  e finalizzato a “popolare” un sito di immagini di riconosciuta qualità artistica per il costituendo (nell’ambito del progetto) centro di documentazione e studio da localizzare a Precacore, utilizzando il patrimonio edilizio e urbano già recuperato.
La Prof. Fallanca ha concluso dicendo di aver aver ricevuto apprezzamenti per l’iniziativa dal Touring club di territorio di Reggio Calabria che ha anche comunicato la disponibilità a dare vita ad iniziative quali visite guidate e conferenza divulgative.

Subito dopo sono intervenuti i docenti che appartengono al Lastre, la prof. Natalina Carrà e il prof. Antonio Taccone. La Prof. Carrà, che porta il valore aggiunto della studiosa che è nata e cresciuta in questi luoghi, che li ama e li conosce nel profondo per la particolare sensibilità che la caratterizza, ha spiegato il senso dei borghi abbandonati e quale opportunità possono costituire per il territorio e di come l’attivazione delle iniziative del progetto sia finalizzata a garantire il coinvolgimento e la partecipazione degli attori locali: giovani, imprenditori e studiosi nell’elaborazione e attuazione di processi e strategie di valorizzazione dell’antico Borgo. La finalità ultima quindi è la volontà/capacità di individuare e progettare idee in grado di valorizzare l’unicità di questi luoghi per l’attivazione di reti territoriali, investimenti, intelligenze e competenze, che creino nuove e durature opportunità lavorative. Inoltre, l’attivazione di processi di conoscenza e divulgazione avvia una nuova fase per il futuro dell’antico Borgo di Precacore fondata su reti di coesione economica e sociale che partendo dalle persone, dai loro bisogni, dalla voglia di intraprendere, dal lavoro, dalle loro relazioni sociali e familiari, sviluppa e diffonde la capacità di essere comunità.
Il Prof. Taccone si è poi soffermato sulle opportunità previste dalla legge Delrio e dalla costituzione della città metropolitana di Reggio Calabria. Ha posto l’accento su come la tutela e la valorizzazione dell’ambiente e del territorio siano insite all’interno dello Statuto della città metropolitana e come il concetto di resilienza urbana possa costituire un fattore di sviluppo per questo territorio. Auspica inoltre che il territorio di Samo possa entrare in maniera forte all’interno del futuro piano strategico metropolitano e sul ridisegno del territorio delle aree collinari e montane.
Gregorio Bruzzaniti, Vicesindaco di Samo, ha spiegato la sua idea di sviluppo dell’antico borgo che dovrà necessariamente essere formata dalla fruibilità, vivibilità e accessibilità. Inoltre si propone uno sviluppo del territorio, in particolare per la vallata del fiume La Verde, soprattutto per creare occupazione e ripopolamento.
Luigi Caracciolo, Presidente del Consiglio comunale, partendo da alcuni aneddoti -come la storia del sindaco dei primi anni del novecento, Placido Stilo-, ha ricordato alcune proposte già proprie del Parco Nazionale come la possibilità di raggiungere velocemente il centro di Gambarie da parte di tutti i centri montani.

Tra gli interventi che hanno costituito il dibattito conclusivo, il Sindaco di Bianco, Aldo Canturi, ha ricordato anche il tema dei Parchi nella memoria storica come strumento per la valorizzazione e lo sviluppo del territorio.


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