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Regionali, Carlo Tansi: ambulanti calabresi al collasso

3 min di lettura

La testimonianza da Soriano

Comunicato Stampa

Oggi devo e voglio occuparmi di un’intera categoria messa letteralmente in ginocchio dai nefasti effetti della pandemia, ma anche dall’immobilismo della politica. Soprattutto in ambito calabrese. Mi riferisco agli ambulanti che hanno sempre lavorato nei pressi dei centri commerciali o in occasione di fiere e mercatini, adesso vietati a causa del Covid.

Centinaia di madri e padri di famiglia che da mesi lanciano un grido d’allarme finora rimasto purtroppo inascoltato a cui io penso con preoccupazione e dispiacere. In particolare ora che si approssima la ricorrenza di San Giuseppe in cui in molte località della Calabria, fra cui Cosenza, si organizzava un evento con decine di stand e banchi dedicati alla vendita. Dall’anno scorso, però, non più permesso così come tutti gli appuntamenti simili mentre i titolari delle bancarelle corrono il serio pericolo di morire di fame.

A riguardo faccio cenno a quanto registrato ieri a Soriano dove si devono fare i conti con la mazzata abbattutasi sulla fiorente economia locale, legata in modo esclusivo alla produzione artigianale e commercializzazione dei dolci tipici regionali e alla lavorazione di vimini e ceramiche. Settori quasi azzerati dallo tsunami Sars-Cov-2 con circa 200 famiglie a rischio di finire a breve sul lastrico. Ecco perché mi sono recato proprio lì ad ascoltare le istanze dei titolari delle varie aziende, messe in ginocchio dalle disposizioni della serie di decreti contenenti misure anticontagio.

Certo, so bene come il Coronavirus rappresenti una minaccia per la salute pubblica e vada quindi combattuto con il massimo rigore. Ma il divieto assoluto di vendere alimenti e oggetti in occasione di mercati rionali ovvero feste e sagre che di fatto da fine marzo consentivano ad esempio il commercio di mostaccioli e sedie in vimini ovvero di ceramiche, di cui Soriano è diciamo così la patria calabrese, in tutte le manifestazioni pasquali prima, e primaverili ed estive poi, ha finito con il soffocare un ramo della piccola imprenditoria locale.

Malgrado ciò, nessun aiuto è stato concesso a questi commercianti, così come non è stato dato agli ambulanti completamente dimenticati, salvo qualche ‘briciola’ servita a poco o nulla. Tanto che qualcuno degli operatori economici ha rimarcato esasperato in un video in cui era con me come il presidente Spirlì non si sia fatto vedere forse perché ‘al corrente che la sua Lega i fondi li farà destinare quasi interamente al Nord. Latitanti, però, sono pure stati gli altri esponenti della Giunta regionale, che in questo momento staranno solo pensando alle candidature e ai posti da rioccupare’. Parola non mia, bensì degli imprenditori sorianesi che appaiono ormai al collasso.

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