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La Regione Calabria finanzia le ferie ai medici cubani mentre i nostri professionisti vengono umiliati e costretti a emigrare

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Mentre i medici calabresi sono costretti a lasciare la loro terra per trovare lavoro, la Regione Calabria spende oltre 71.000 euro per pagare i biglietti aerei dei medici cubani impiegati negli ospedali calabresi

Comunicato Stampa

Un’oscenità politica che calpesta la dignità e il sacrificio dei nostri professionisti della salute.

Ǫuesto è quanto emerge dal decreto dirigenziale n. 3510 del 12 marzo 2025, che sancisce l’acquisto di 40 biglietti aerei per consentire ai medici cubani di tornare in patria per le ferie di marzo-aprile. Il tutto a spese dei contribuenti calabresi, con un costo medio di circa 1.800 euro a biglietto, affidando direttamente l’incarico alla compagnia Neos S.p.A.

Trattamenti di serie A e di serie B

Mentre ai medici cubani viene garantito il viaggio di rientro per le vacanze, i nostri medici di base vengono vessati con multe salatissime per aver prescritto farmaci essenziali su ricetta rossa. È il caso del dottor Angelo Broccolo, medico calabrese multato di 10.000 euro dall’ASP di Cosenza per aver prescritto analgesici e gastroprotettori ai suoi pazienti su ricetta rossa, farmaci che secondo le direttive non sarebbero a carico del sistema sanitario.

Ǫuesta situazione evidenzia come i medici italiani subiscano continui tagli e condizioni di lavoro inaccettabili, mentre quelli stranieri ricevono benefit di lusso a spese della Regione.

Medici cubani: competenze inadeguate, pazienti a rischio

Si cerca di giustificare questo spreco parlando di carenza di medici, ma la realtà è che le competenze dei medici cubani, per quanto volenterosi, non sono minimamente paragonabili nemmeno a quelle degli specializzandi italiani. Vengono formati con criteri completamente diversi dai nostri, lanciati in corsia dopo un corso lampo di lingua italiana, senza alcun esame finale, e messi a operare in un sistema sanitario che non conoscono. Il vero problema è la carenza di concorsi.

Il risultato? Un rischio enorme per i pazienti e un’ulteriore umiliazione per i nostri giovani medici, costretti a lasciare la Calabria mentre il governo regionale preferisce importare personale con qualifiche inferiori pur di foraggiare accordi politici con un regime comunista.

Un sistema che ingrassa le agenzie, non la sanità calabrese

La gestione dei medici cubani in Calabria è un affare per pochi e un danno per tutti. Ogni medico cubano costa alla Regione circa 5.000 euro al mese, ma gran parte di questa cifra finisce nelle tasche delle agenzie intermediarie. Non potrebbero essere queste stesse agenzie a garantire i biglietti aerei per le ferie?

I giovani medici calabresi emigrano, Occhiuto finanzia Cuba

Di fronte a questo scenario, la domanda è inevitabile: perché la Regione Calabria non investe nelle proprie risorse umane invece di spendere cifre spropositate per importare personale medico dall’estero? La carenza di medici in Calabria è una realtà drammatica, ma la risposta della giunta

Occhiuto è quella di spendere milioni per pagare professionisti stranieri invece di valorizzare i nostri.

Ricordiamo, inoltre, che grazie al Decreto Calabria sarebbe possibile assumere specializzandi a costo zero per la Regione, garantendo così un futuro ai giovani medici calabresi e migliorando la qualità dell’assistenza sanitaria. Ma Occhiuto preferisce ignorare questa opportunità per firmare assegni in bianco a un regime straniero, anziché offrire un’opportunità ai nostri talenti.

Ǫuesta politica scellerata non fa altro che favorire lo spopolamento della categoria medica in Calabria e l’arricchimento di agenzie e intermediari. Se la Regione non cambia rotta, i giovani medici continueranno ad emigrare e la sanità calabrese resterà sempre più dipendente da soluzioni emergenziali e costose.

Basta con questo scempio! I soldi pubblici devono essere utilizzati per il bene dei calabresi e dei nostri professionisti, non per finanziare le ferie ai medici cubani!

Francesco Carito (PD)