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Regione Calabria. Prosegue il presidio dei 7000 tirocinanti

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Dopo l’incontro avvenuto lunedì in Cittadella tra l’assessore Orsomarso e le sigle sindacali, continua la protesta dei precari rientranti nel bacino dei tirocinanti calabresi

Non si è lasciato scoraggiare il gruppo di tirocinanti che dallo scorso lunedì ha deciso di stanziare nel piazzale antistante la cittadella con una forma di protesta pacifica.

Una situazione legata alla continua situazione di precarietà dei quasi 7000 tirocinanti calabresi e che perdura da anni: un esercito di lavoratori che non è mai andato oltre forme di contratto momentanee senza alcun tipo di tutela, neanche da un punto di vista contributivo.

Lavoratori impiegati in più ambiti che hanno colmato l’immane gap che col tempo ha contraddistinto gli enti ospitanti in termini di personale, una situazione aggravata con i recenti ed anche con i prossimi pensionamenti di chi potrà smettere di lavorare grazie a Quota 100.

Hanno prestato servizio per il Mibact, per il Miur o sono rientrati nel bando ‘Giustizia‘, oltre che occupare una serie di mansione nei diversi enti pubblici in cui i tirocini sono stati attivati.

Sono stati formati per poi essere messi da parte, un classico stallo all’italiana e nel frattempo in un mercato competitivo come quello del lavoro gli anni passati nella speranza di forme di contratto più stabili hanno ingrossato l’età anagrafica degli stessi.

Nonostante tutto la proposta siglata anche dalle principali sigle sindacali accordata lo scorso lunedì in un incontro con l’assessore regionale al Lavoro Fausto Orsomarso, potrebbe essere di buon  auspicio.

L’idea sarebbe quella di produrre un documento nel giro di pochi giorni e di approfittare della venuta in terra calabra del ministro del lavoro Nunzia Catalfo entro fine mese, per proporre un accordo che preveda una stabilizzazione in larga misura mantenuta dal Governo ma con una partecipazione anche della Regione Calabria. Non pare, però, che si sia pensato ad un piano di riserva in caso di rigetto della proposta.

Il presidio continuerà anche la prossima settimana, con un pizzico di speranza in più, ma senza mollare la presa: tutti disposti a manifestare con maggiore convinzione se dovesse essere necessario.

Red.

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