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Regione Calabria: si sospendano in autotutela tutte le procedure di reclutamento di personale esterno

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Le recenti cronache giornalistiche e l’uso distorto dei social sull’argomento delle assunzioni ed il conferimento di incarichi in Regione Calabria, ci hanno fatto molto riflettere e, da sindacato di lotta e di denuncia quale siamo, non possiamo non registrare questo insolito meccanismo di “segnalazioni” che  non si era mai verificato prima.

autotutelaFacciamo, infatti, riferimento ad un recentissimo articolo (10 gennaio 2017), una lettera firmata, apparso su una nota testata on-line, dal titolo “Regione-Formez: una truffa da 3 milioni di euro”, in cui si fanno nomi e cognomi e vengono anche indicati i link da consultare utili al caso, che sembrerebbero dimostrare l’esistenza di un sistema marcio, caratterizzato da collusioni e connivenze ed in cui le selezioni di professionalità varie sembrano avere un destino predeterminato.
Se tutto ciò fosse vero ci chiediamo: “La meritocrazia che fine fa?” Che governo regionale è quello dove “sono stati umiliati i migliori e premiati i raccomandati?”.
Ricordiamo al Presidente Oliverio di aver affermato che la trasparenza e la legalità dell’azione amministrativa costituiscono il pilastro della sua azione politica. Ebbene, cosa ha intenzione di fare il Presidente della Regione Calabria di fronte a questa incresciosa vicenda che sta investendo la sua Giunta e tutta l’Amministrazione?
Non abbiamo visto, ancora, alcuna presa di posizione in merito. Eppure, data l’importanza e la delicatezza del caso, ci saremmo aspettati un’azione forte quanto indispensabile. Peggio ancora, che non si sia provveduto neppure ad una precisa smentita.
Ma siccome tutto tace e forse si spera che la notizia cada nel dimenticatoio, ci pensiamo noi e fare in modo che ciò non accada. La CISAL non può e non vuole rimanere indifferente dinanzi a tali “denunce” e ritiene doveroso intervenire con questo comunicato per esprimere la propria contrarietà ad un modo di operare che appare “illegittimo” secondo quanto emerso dagli articoli pubblicati.
Quale ragionevole soluzione, al fine di smorzare le pesanti polemiche che stanno investendo l’intera Amministrazione regionale, riteniamo sia necessario ed urgente sospendere, in autotutela, tutte le procedure in corso destinate al reclutamento di personale esterno.
Il Presidente Oliverio e il Vicepresidente, prof. Antonio Viscomi, anche in qualità di Assessore al Personale dovranno procedere in tal senso fino a quando non sarà fatta assoluta chiarezza sulle modalità fin qui adottate.
Chiediamo con forza al Presidente Oliverio, così come ha riorganizzato l’apparato burocratico regionale di avviare – attraverso una “commissione esterna” al fine di derimere ogni controversia e fugare ogni dubbio – quanto necessario per la verifica di tutte le procedure già espletate e quelle ancora da espletare in tema di reclutamento di personale esterno a partire dalla data di insediamento della sua Giunta.
Da parte dell’Amministrazione riteniamo che la sospensione in autotutela di tutte le procedure in corso sia un atto dovuto e doveroso. Anzi, dinanzi ad un siffatto stato di cose, ci meraviglia che ancora non sia stato fatto.
Forse si sta aspettando un intervento della magistratura? Non sappiamo cosa accadrà in tal senso, ma di sicuro non siamo disposti ad aspettare a lungo; è necessario intervenire nell’immediato e di far luce su quanto segnalato dalla stampa.
Per questo noi della CISAL chiediamo che si istituisca con urgenza un tavolo di confronto che preveda la partecipazione del Vicepresidente, prof. Antonio Viscomi, e si faccia cosi chiarezza sul “modus operandi” dell’Amministrazione nel reclutamento di personale esterno.
Non ci daremo pace fino a quando l’Amministrazione regionale non avvierà questo tavolo di confronto e saremo presenti ogni giorno ed insisteremo nella nostra legittima e sacrosanta richiesta.
Il sindacato, in quanto difensore e tutore dei lavoratori, non può accettare che, agli occhi dell’opinione pubblica, tutti i dipendenti regionali appaiano raccomandati e per questo complici di un sistema. E proprio per questo non possiamo e non dobbiamo rimanere indifferenti ed impassibili di fronte a tale situazione. L’indifferenza non è più ammissibile.
Mai come in questo momento la voce del sindacato deve essere forte ed agire in nome della legalità. Soprassedere a delle accuse così gravi sarebbe davvero un’omissione imperdonabile.
La CISAL pretende di sapere la verità su tutta la vicenda e non ha intenzione di mollare. Certe tattiche non sono nuove all’ente regionale e non solo ad esso; purtroppo le inchieste della magistratura troppe volte hanno mostrato l’esistenza di una prassi consolidata che caratterizza un pò tutti gli enti pubblici locali e nazionali, ma forse è arrivato il momento di porre fine ad un modo di operare che è solo clientelare e che non rispetta assolutamente la legge.
Presidente Oliverio, è arrivato il momento di assumere decisioni importanti in merito alle vicende che stanno investendo l’Ente. Lo faccia per l’immagine della Regione affinché non ne venga ulteriormente compromessa, lo faccia per il bene della Calabria e per tutti i calabresi ed i dipendenti regionali onesti che vogliono credere ancora nella meritocrazia, nella trasparenza, nell’equità dell’azione amministrativa e della politica.
E’ questa la risposta che i calabresi e i lavoratori attendono da chi ha la responsabilità del Governo regionale. Necessita fugare presto ogni dubbio per evitare continue diffusioni di notizie su presunte irregolarità. Circostanza che non vogliamo neppure immaginare.

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