Rende, il consiglio comunale approva l’adozione del PSC
2 min di letturaApprovato dal consiglio comunale di Rende l’adozione del Piano Strutturale Comunale
“Siamo lieti che finalmente la città si sia dotata del PSC: significa proiettarsi nel futuro, un futuro più sostenibile. Ora possiamo finalmente entrare nella fase di confronto e dibattito con i cittadini per migliorare dove ce ne sia necessità. Ringraziamo chi, in questi anni, sì è speso per il bene comune di questa città Il Piano Strutturale Comunale”, ha affermato il consigliere Marco Greco a margine della seduta consiliare.
“Il PSC si pone l’obiettivo di realizzare il potenziamento, la manutenzione, la valorizzazione e la transizione ecologica della città secondo un progetto di rinnovamento delle reti di connessione verde e blu e di mobilità sostenibile, di produzione e trasmissione dell’energia da fonti rinnovabili integrato con gli spazi pubblici. Nel PSC la mobilità primaria collettiva (che si auspica possa divenire gratis per tutti) collega i luoghi centrali delle diverse stanze urbane, i quartieri identitari di Roges, Commenda, Quattromiglia sulla base di percorsi privi di incompatibili interferenze determinate dal traffico veicolare privato.
Oggi l’urbanistica tattica è uno strumento che verrà molto usato nelle città per ridisegnare la mobilità post Covid, data la necessità di limitare le auto private e potenziare lo sharing e la micromobilità, e questo dà ragione ad alcune idee elaborate nel PSC di Rende con largo anticipo.
Inoltre dal Piano Strutturale può derivare una specifica pianificazione di transizione ecologica con un Programma Integrato d’Area riguardante le reti delle infrastrutture, degli spazi pubblici e del verde del raggruppamento dei comuni dell’area urbana. Da Rende potrebbe partire la costruzione di una rete di mobilità, spazi verdi e servizi dell’area urbana con una combinazione di azioni parziali guidate da una visione unitaria e si potrebbero in questo modo gestire i finanziamenti in maniera pianificata nell’interesse dei cittadini.
Rende è senza dubbio la città che può indirizzare il processo di transizione ecologica dell’area urbana in modo da consentire agli enti locali di gestire i finanziamenti in maniera pianificata grazie al suo elevato patrimonio di verde e alla presenza importante del più avanzato centro di ricerca e studi dell’Università della Calabria”, ha voluto infine sottolineare l’architetto Daniela Francini, tra i redattori del PSC.