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Resti del brigante Villella: il comune di Motta ricorre in Cassazione

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Il brigante Giuseppe Villella

Il brigante Giuseppe Villella

Continua la querelle col Museo Lombroso: annunciato il ricorso in Cassazione

Il brigante Giuseppe Villella
Il brigante Giuseppe Villella

MOTTA SANTA LUCIA. Il Comune di Motta Santa Lucia sta predisponendo il ricorso in Cassazione per ottenere la restituzione dei resti mortali del patriota Giuseppe Villella che sono custoditi al Museo Lombroso di Torino.

Una querelle che dura da anni e che vede contrapposti il piccolo centro montano dell’hinterland lametino e l’ente museale torinese che prende il nome da Cesare Lombroso, medico vissuto a cavallo tra l’Ottocento e i primi del Novecento, fondatore dell’antropologia criminale. Per le sue teorie lo studioso nato a Verona fu anche radiato dalla Società italiana di antropologia. Secondo Lombroso i delinquenti nascevano tali, in modo particolare quelli originari del Meridione; una caratteristica che si poteva riscontrare – sempre secondo il pensiero lombrosiano – anche in determinate fattezze o difetti ossei.

Per quanto riguarda Villella, Lombroso era convinto che la fossetta occipitale mediana fosse il segno di una predisposizione naturale alla delinquenza. Da ciò il ‘marchio di brigante’ per un uomo che era un povero contadino nato a Motta Santa Lucia nel 1803 e che aveva avuto una condanna per furto di bestiame.

Nel 2012 il Museo Lombroso venne condannato a restituire i resti mortali del patriota Villella e a pagare anche le spese di sepoltura.

Nel maggio scorso i giudici della Corte d’Appello di Catanzaro hanno accolto il ricorso dell’Università di Torino, che gestisce gli spazi espositivi del museo stabilendo che i resti del Villella dovessero rimanere nel capoluogo piemontese.

Amedeo Colacino, sindaco di Motta Santa Lucia
Amedeo Colacino, sindaco di Motta Santa Lucia

Ma il sindaco di Motta Santa Lucia, Amedeo Colacino, e tutta la comunità mottese non si è arresa alla decisione dei magistrati catanzaresi ed ha deciso di arrivare fino all’ultimo grado di giudizio ricorrendo appunto in Cassazione.

“In questa nostra battaglia – evidenzia Colacino contattato telefonicamente da Lameziaterme.it – siamo supportati da diversi studi legali di tutta Italia. Sul sito www.nolombroso.org è stata avviata anche una raccolta fondi per sostenere le spese del ricorso”.

Il primo cittadino del piccolo centro montano rimarca anche il fatto che altri 160 comuni stanno sostenendo la causa portata avanti da Motta Santa Lucia; nel folto gruppo di municipalità ci sono anche centri piccoli e grandi del Nord. All’iniziativa hanno anche dato la propria adesione la Regione Calabria, la Provincia di Catanzaro, esponenti della Chiesa, ordini professionali.

Se l’amministrazione comunale di Motta Santa Lucia riuscirà nella titanica impresa, il patriota Villella avrà degna sepoltura nella sua terra d’origine e sarà eretto anche un monumento in suo onore.

“Tante associazioni culturali stanno seguendo e incoraggiando la nostra battaglia – conclude il sindaco – abbiamo anche individuato la casa dove nacque Villella e che sicuramente potrà diventare una casa-museo per ricordare ai posteri la storia del patriota e dell’intera nostra comunità”.

Redazione

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