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Rettifica Avvocato Panedigrano su articolo arresto Serrastretta

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Nicolino Panedigrano

Nicolino Panedigrano

Riceviamo e pubblichiamo la rettifica dell’avvocato Nicolino Panedigrano in merito all’articolo dell’arresto di I.G.T. 57 di Serrastretta, avvenuta giorno 04 Marzo (clicca qui per l’articolo).

Panedigrano

La nostra redazione tiene a precisare che ha provveduto alla pubblicazione integrale del comunicato stampa ricevuto dalla Stazione dei Carabinieri di Serrastretta.
L’avvocato Panedigrano precisa che:
1.- Non è nemmeno certo che la sostanza sequestrata sia marijuana. Gli stessi Carabinieri che hanno proceduto ad analizzarla in modo sommario e approssimativo hanno infatti riportato nel loro verbale solo che essa potrebbe “identificarsi, verosimilmente, in sostanza stupefacente del tipo marijuana”. Agli atti d’indagine non vi è quindi la benché minima certezza che si tratti realmente di marijuana.
2.- E’ poi falso che il mio assistito avesse occultato tale sostanza. Nei vari verbali di perquisizione gli stessi Carabinieri hanno riportato di averne rinvenuto un sacchetto adagiato “sul tappetino lato guida” dell’automobile, e quindi non sotto il tappetino, né tantomeno occultato, e di aver rinvenuto l’altra parte a casa dell’indagato senza riferire di occultamenti, in quanto l’hanno trovata custodita in contenitori posti in vista sul mobilio di casa e in un locale per attrezzi da bricolage sito nell’orto di pertinenza, e quindi né abilmente nascosta, né ficcata chissà dove.
3.- E’ altrettanto falso che la sostanza sequestrata fosse confezionata in dosi da “spinello” (né cento, né uno soltanto) e che fosse destinata alla vendita per ricavarne né mille, né un solo euro. Dato questo che dato si ricava facilmente dalla foto che avete pubblicato, in cui vengono esibiti solo 6 sacchetti di plastica di un peso oscillante più o meno tra i 15 e i 50 grammi. E sfido qualunque giornalista o Carabiniere a fumarsi uno spinello da 15 o 50 grammi!
4.- Per di più la stessa foto mostra tra gli oggetti sequestrati anche un narghilè, che è un tipico strumento utilizzato per consumare e non per vendere sostanze da fumo di ogni genere.
5.- E’ pure falso che il mio assistito I. G. T. sia attualmente imputato di spaccio di stupefacenti. Nel capo di imputazione formulato dal PM gli vengono contestati infatti solo il “trasporto” in auto di 52 grammi di (presunta) marijuana e la “detenzione illecita” in casa di altri 82 grammi. Manca quindi assolutamente una qualsiasi contestazione di condotte di “spaccio” e/o di approvigionamento del mercato locale, fiorente o meno che esso possa essere.
6.- Ed è infine falso che il mio assistito sia una “vecchia conoscenza” dei Carabinieri, né in assoluto, né come locuzione tesa ad indicare una persona dedita allo spaccio. Egli è, ed è sempre stato, un onesto lavoratore. Solo che 17 anni fa ebbe la sventura di incappare nei rigori di altri Carabinieri, i quali, con l’accusa di aver coltivato in un vaso 8 piantine di canapa indiana, anche allora lo trassero in arresto, ma ingiustamente; tant’è vero che poco dopo fu non solo assolto, ma anche congruamente risarcito per l’ingiusta detenzione subita.
Il mio assistito Vi chiede pertanto di rettificare i fatti, pubblicando la presente nota integralmente e con la stessa evidenza riservata alla notizia. Si riserva comunque qualsiasi azione per danni, in quanto, nonostante abbiate pubblicato solo le iniziali del suo nome, lo avete falsamente descritto come un abituale spacciatore e nel suo paese (che non è New York) e nei suoi dintorni lo hanno tutti facilmente identificato, anche perché il 4 Marzo a Serrastretta i Carabinieri hanno fermato ed arrestato un solo cinquantasettenne che ha per iniziali del proprio nome la sigla I. G. T.

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