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Il ricordo ne “L’ultima diva dice addio” di Vito Di Battista

4 min di lettura
presentato il primo romanzo di Vito Di Battista-LameziaTermeit

Vito Di Battista e Ippolita Luzzo al Mondadori Bookstore di Lamezia Terme

Il primo romanzo dello scrittore abruzzese Vito di Battista

LAMEZIA. Proposto alla blogger Ippolita Luzzo da Giuseppe Girimonti Greco, scout editoriale  e traduttore per diverse case editrici tra cui Adelphi, quale autore esordiente di grande talento, Vito Di Battista è approdato in terra lametina per presentare il suo primo romanzo L’ultima diva dice addio edito da SEM (Società Editrice Milanese).

L’opera prima di Di Battista, classe ’86 nato in un paese d’Abruzzo a trecento gradini sul mare, ci porta in un’altra epoca nello spazio di circa 213 pagine. Un lavoro inusuale in cui la storia comincia dalla fine e ogni capitolo ha lo stesso incipit. Un lavoro il cui pilastro portante è costruito intorno alla memoria e al potere delle parole che riportano al presente quella stessa memoria difficile da ridurre ai minimi termini, ma è il rischio che si corre quando si tenta di rievocare un’esistenza così ricca.

L’ultima diva dice addio è un’opera che trascina il lettore in un training cognitivo in cui bisogna ricordare, o per lo meno cercare di ricordare e portare alla mente i dettagli. Un’operazione supportata dalle canzoni che Vito decide di abbinare a ogni capitolo e che ci guidano e scandiscono il tempo, lì in quel preciso periodo storico che in quel momento si sta raccontando.

La trama e i personaggi sono quindi, per il nostro autore, gli strumenti per trattare un argomento complesso e intricato quale la memoria. Un processo al quale Vito Di Battista è in realtà arrivato molto naturalmente, provenendo da una famiglia in cui si sono “sempre raccontate le cose”, come ci dice; in cui le cose tramandate oralmente erano fatte di dettagli che si affidavano di generazione in generazione, dai nonni ai nipoti, e che non ha mancato di affascinare e angosciare il giovane scrittore.

presentato il primo romanzo di Vito Di Battista-LameziaTermeit
Vito Di Battista e Ippolita Luzzo al Mondadori Bookstore di Lamezia Terme

Sì perché a poco serve la memoria densa di dettagli se non c’è nessuno che la prende in custodia. È questo che Vito ha fatto con il suo romanzo influenzato da tutti i racconti ascoltati da piccino e da tanti altri che sono ispirati a quel tipo di reminiscenza e vissuto.

Qui si inserisce la storia dei nostri insonni protagonisti in bilico sul filo del tempo e dell’archetipica dualità tra verità e menzogna. Qui nasce la maestosa biografia dell’attrice decaduta Molly Buck, un’attrice che non è realmente esistita, ma che ha preso forma dal ricordo delle grandi attrici di un tempo.

Nella Firenze del 1977 si sta festeggiando il capodanno. Molly Buck, stella del cinema di origine americana, muore in una clinica privata mentre davanti al cancello d’ingresso è seduto un giovane che l’attrice ha scelto come suo biografo ufficiale. A lui il compito di rendere immortale e restituirci la storia che gli è stata data in dono.

Inizia così il racconto, a ritroso, degli eventi che hanno portato la nostra Molly Buck prima al successo e poi al ritiro dalle scene, condividendo frammenti di vita in cui fanno la loro comparsa anche altri personaggi: la sorella Anne; il figlio Philip; e il misterioso signor Edward Windmill che il protagonista insegue senza tregua. Ossessionato dalla ricerca della verità.

presentato il primo romanzo di Vito Di Battista-LameziaTermeitMa questa esiste davvero? La risposta potrebbe non essere quella che ci aspettiamo, del resto quando cerchiamo di riportare alla memoria qualcosa in realtà la stiamo già cambiando, rimane ciò che decidiamo di ricordare.

L’ormai anziana Molly ha vissuto tutta la vita sotto i riflettori  “accumulando” una serie di dettagli e di esperienze, ma è pur sempre un’attrice che ha mentito tutta la vita per lavoro e probabilmente lo fa anche qui, quando decide di raccontare la propria hollywoodiana vita a un giovane giornalista, pur di essere ricordata.

E man mano che procedono memoria e racconto si evolve e cambia anche la vita del ragazzo. In fondo è la storia di due persone che si incontrano e capiscono che hanno bisogno l’uno dell’altro. Lui è il contenitore vuoto che la diva, decaduta per sua stessa volontà, riempie. Si scoprono, si usano, si consumano a vicenda per un bene comune.

Il romanzo d’esordio di Vito di Battista è dettagliato, pensato e costruito fin nel particolare affinché tutto sia così come deve essere, almeno fino al finale volutamente lasciato alla nostra interpretazione.

Valentina Dattilo

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