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Rincari di Natale, ecco cosa costa di più

3 min di lettura
Natale

A stilare una classifica sugli aumenti di regali, cibi e bevande per le festività è l’Unione Nazionale Consumatori

Il Natale si avvicina e, con lui, arrivano anche i rincari. A stilare una classifica sugli aumenti per le festività è l’Unione Nazionale Consumatori, che ha elaborato gli ultimi dati Istat disponibili finora su cibi per pranzo e cenone, bevande e regali più rincarati rispetto allo scorso anno.

Per la top 30 dei regali, al 1° posto le macchine da caffè in cialde o capsule che rispetto a un anno fa costano il 25,9% in più. Al 2° posto i film in dvd che salgono del 23,6%. Medaglia di bronzo per macchine fotocamere e videocamere che aumentano del 20,2%.

Se si vuole regalare una friggitrice ad aria o un forno a microonde si sborsa l’11,6% in più rispetto al 2021. Al quinto posto la telefonia fissa, con +11,5%. I gioielli saranno anche per sempre, ma per averli ora si spende un supplemento del 9,4%. In settima posizione le centrifughe, +8,8%. Non ci si salva neanche se vogliamo cavarcela con un fiore o una pianta, per la quale dovremo sborsare un extra dell’8,7%. Le penne sono più da comunione e da festa di laurea che da Natale, ma chi opta per questa soluzione dovrà pagare una maggiorazione del 6,8%.

Chiudono la top ten creme, dopobarba, deodoranti, rossetti, fondotinta, mascara, profumi che segnano un rialzo del 6%.

Seguono lampade (+5,7%), biciclette (+5,2%), piatti e tazzine (13°, +5%), pentole e strumenti musicali (+4,8% per ambedue). Una tovaglia natalizia è un classico, ma la pagheremo il 4,7% in più. Poi frullatore a immersione, macchina impastatrice (16°, +3,9%), indumenti per uomo (+3,4%), computer desktop, computer portatile, notebook, tablet (18°, +3,3%), indumenti per donna (+3,2%). Chiudono la top 20, guanti, cravatte, cinture con +3%.

Si segnalano gli aumenti contenuti, almeno per ora, delle calzature (per donna +2,1%, per uomo +0,4%) e dei giocattoli (25°, +1,8%). Addirittura in deflazione i Libri di narrativa (-2,2%) e la telefonia mobile che chiude la top 30 con -5,6%.

Per la top 20 annua dei cibi e delle bevande tipiche del pranzo o del cenone di Natale, vince la frutta fresca esotica che, non si capisce come mai, cerchiamo per le festività e che sale del 19,3% rispetto a un anno fa. Medaglia d’argento per il pollame che vola del 18%. Sul gradino più basso del podio i formaggi, +16,8%. Anche se di solito avanzano, non mancano i contorni. In particolare, per alcune ricette regionali non possono non esserci carciofi (abbacchio al forno) e patate (pesce stocco) che rincarano, rispettivamente, del 16,2% e del 16,1%.

Se proviamo a non cucinare e cerchiamo di cavarcela con piatti pronti, la pagheremo cara: +15,7%. I Dolci non possono mancare, anche per i regali, ma quelli confezionati lievitano del 13,8%, collocandosi al 7° posto (va meglio per quelli freschi, in 16* posizione con +6,6%). Segue il pane fresco, molto gettonato per via degli affettati, che registra un +13,3%. In 9° posizione il primo forse più gettonato, ravioli, tortellini, cappelletti e agnolotti che aumentano del 12,5%. Poi altri secondi tipici di ricette regionali, la carne bovina che chiude la top ten con +8,6%, seguita a stretto giro da quella Ovina con +8,5%. Gli affettati, al 12° posto, ci costeranno l’8,2% in più rispetto allo scorso anno, ex aequo con il pesce fresco. Non va bene neanche per chi, come antipasto, prende polpi o gamberi o cucina cozze e vongole: +7,5%.

Se vogliamo brindare con uno spumante o pensiamo di regalarlo dovremo sborsare il 6,7% in più. Seguono frutta secca (17*, +6,4%), vini e Liquori che salgono, rispettivamente, del 6% e del 5,3%. Chiude la top 20 il cioccolato, con +3,6%.

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