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Rocca di Neto: usura, confiscati beni per 150.000 euro

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Rocca di Neto: usura, confiscati beni per 150.000 euro

I Finanzieri del Comando Provinciale Pitagorico, nei giorni scorsi, hanno eseguito una confisca, disposta dal Tribunale di Crotone, di disponibilità finanziarie e beni immobili, ubicati in Rocca di Neto, per un valore complessivo di 150.000 euro.

L’attività, posta in essere dalle Fiamme Gialle della Compagnia, costituisce l’epilogo di una complessa attività di polizia giudiziaria in materia di usura che ha permesso di individuare sette soggetti usurati con tassi superiori al 135 per cento d’interesse praticato ad opera di un sodalizio criminale costituito da un avvocato e da un imprenditore.

I due indagati che, in relazione al quadro probatorio fornito dai militari della Guardia di Finanza alla Procura della Repubblica Crotonese, hanno optato per l’applicazione della pena su richiesta delle parti, c.d. “patteggiamento”, sono stati condannati ad anni uno di reclusione ed euro 8.000 di multa il professionista ed anni due di reclusione ed euro 10.000 l’imprenditore.

L’ordinamento giuridico italiano prevede la cosiddetta “confisca penale” per aggredire e confiscare le ricchezze illecite accumulate, vale a dire una misura di sicurezza patrimoniale che colpisce i beni che sono collegati al reato per il quale è stata pronunciata condanna e, quando non è possibile confiscare i beni che hanno costituito il profitto o il prezzo del reato, la confisca dei beni di cui il reo ha la disponibilità, per un valore corrispondente a tale prezzo.

I Finanzieri hanno eseguito il decreto emesso dal Tribunale di Crotone che ha disposto la confisca di due terreni agricoli, una unità immobiliare adibita a studio legale e tre rapporti finanziari nei confronti di Ernesto Brasacchio, classe 72, di professione avvocato, dal 2010 al 2015 assessore presso il Comune di Rocca di Neto, e nei riguardi di Rosario Benincasa, classe 47, imprenditore, emigrato in Germania.

La Guardia di Finanza, quale peculiare forza di polizia a carattere economico – finanziario, attraverso la capillare azione di controllo economico del territorio prosegue incessante l’attività di prevenzione e contrasto dell’insidioso fenomeno della concessione di prestiti a tassi usurari nei confronti di imprese e famiglie mirando non solo all’accertamento delle responsabilità penali degli usurai ma anche all’aggressione dei patrimoni illeciti accumulati, facendo ricorso in maniera sistematica e diffusa alle misure ablatorie previste dalla normativa vigente.

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