Rom: Dove non arriva l’amministrazione Mascaro arrivano i Carabinieri
4 min di letturaEsprimiamo un plauso alle forze dell’ordine guidate da Pietro Tribuzio che insieme all’unità del nucleo “Tutela Ambiente” e allo Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, in un blitz hanno eseguito numerosi controlli e perquisizioni all’interno del famigerato campo rom di Scordovillo situato al centro della città di Lamezia Terme, dopo l’immobilità dell’attuale amministrazione finalmente qualcosa si muove.
Soltanto la scorsa settimana i cittadini di Lamezia si sono ritrovati costretti a commentare sui giornali e sui social, l’ennesimo di una lunga ed infinita serie di incendi proveniente dal arcinoto campo Rom di scordovillo; incendio che aveva fatto tornare alla ribalta la grande e maleodorante nube tossica che aveva avvolto la parte nord della città di Lamezia Terme; il campo rom confinante a quello che resta dell’ospedale civile di Lamezia Terme.
Da tempo, quello a cui la città assiste inerme, è un paradosso, o come meglio potremmo definire la situazione di illiceità e di delinquenza che perversa nel campo rom da una parte (di cui è stato decretato lo sgombero) e la lesioni del diritto alla salute, con la quotidiana e incessante amputazione di reparti e servizi ospedalieri, dall’altra.
La mancata attuazione dello sgombero di Scordovillo a distanza di sei anni dalla sua emanazione e lo scadere dei due anni dalle false promesse durante campagna elettorale del sindaco Mascaro alla popolazione ed agli elettori (così convincente che anche i bambini ci hanno creduto) che entro un anno avrebbe sgomberato il campo, sono la conseguenza non di scarsa memoria perché, badiamo bene, l’attuale amministrazione non ha dimenticato l’impegno assunto, è che l’amministrazione non ha intenzione di mantenerlo, per le palesi ragioni che sono sotto gli occhi di tutti.
Sgomberiamo il campo e dove li mandiamo? La ruspa per lo sgombero arriva, tranquillamente, ma poi gli occupanti del campo, dove vengono messi? E’ questa la ragione della staticità del problema. Si rischia il doppio linciaggio elettorale, da una parte le famiglie rom che non vogliono integrarsi, dall’altro le famiglie dei lametini che non vogliono famiglie rom vicine alla proprie abitazioni.
Probabilmente, la ritorsione che si avrebbe in campagna elettorale non è solo dai “mitici” voti degli occupanti il campo rom quanto degli abitanti delle zone della città che verrebbero penalizzate con l’integrazione delle famiglie.
Certo il problema non è di facile soluzione, affanna consiglieri e amministratori che si alternano nella città terza città della Calabria, ma le promesse, si sa, vanno mantenute. Si diceva che entro un anno il campo sarebbe stato smantellato, ne son passati due e ancora niente si muove se non il fumo tossico.
Nonostante l’impegno delle forze dell’ordine, resta inaccettabile per i Lametini che vivono in quella parte di città, ostaggi di una minoranza, insieme ai poveri utenti di quello che rimane dell’ospedale (vittime di scippi e furti d’auto) ed ai passeggeri occupanti il treno che percorre i binari limitrofi al campo, destinatari di lanci di pietre sempre ad opera dei nomadi.
La città attende una risposta reale a questa grave e annosa situazione.
L’amministrazione non può adagiarsi sull’azione dei Carabinieri, dopo due anni di consiliatura non può proseguire, imperterrita, in continuità sul solco tracciato nei dieci anni dall’amministrazione Speranza e che, a differenza di quest’utimo, sul problema rom, ha consegnato alla città la ribalta mediatica nazionale attraverso il tg satirico di Striscia la Notizia.
Crediamo sia doveroso ridurre il gap tra il dire e il fare, tra l’impegnarsi e il mantenere, perché mentre Lamezia nonostante i Blitz, si ritroverà a dover respirare nubi tossiche che fanno male agli anziani, ai bambini , e soprattutto ai degenti del limitrofo ospedale di Lamezia Terme, si perderà giorno dopo giorno il significato della “centralità” , del modello di civiltà che Lamezia doveva rappresentare per la Calabria e per il mezzogiorno.
Angelo Greco
Direttivo Noi con Salvini – Lamezia Terme