Roma. Sapia (Alternativa c’è) contesta il decreto legge Sostegni
2 min di lettura“Va cambiato radicalmente, ci sono briciole per il lavoro e non c’è un centesimo per la ricerca e la piattaforma farmaceutica”
Comunicato stampa
«Il decreto legge Sostegni va cambiato in maniera radicale nella fase di conversione in legge. Il parlamento dovrà compiere un grande sforzo di onestà intellettuale e di coscienza, perché tante imprese, lavoratori e famiglie sono alla fame, i ristori previsti sono insufficienti e in alcuni casi addirittura umilianti. Inoltre le misure a favore della tutela della salute vanno nella direzione sbagliata: ci sono quasi 3 miliardi per comprare vaccini e farmaci anti Covid, ma non c’è un solo centesimo per la ricerca e la piattaforma farmaceutica dell’Italia».
È quanto in una nota afferma Francesco Sapia, deputato di Alternativa c’è e della commissione Sanità. «Non capisco – aggiunge il parlamentare – dove sia finito il Mario Draghi della Bce, che un tempo parlava di pompare denaro e adesso distribuisce briciole, che non risolleveranno il Paese, piegato e sofferente. In questo provvedimento è indispensabile e urgente prevedere aiuti veri, allargare i beneficiari della cancellazione delle cartelle esattoriali, dare molti più soldi alle piccole e medie imprese come agli autonomi, proteggere le famiglie e prorogare il blocco dei licenziamenti sino a fine anno. Ciò perché gli effetti economici della pandemia non sono finiti qui né finiranno in estate».
«Inoltre, questo è il momento – conclude Sapia – per compiere quelle scelte coraggiose colpevolmente rinviate, a proposito dei farmaci contro il Covid. Bisogna cioè investire sulla capacità scientifica e produttiva del settore farmaceutico italiano, oppure resteremo a piedi e ancora indietro. Nel merito presenteremo specifici emendamenti».