Sacal, riduzione personale: lavoratori stagionali denunciano silenzio di sindacati e politica
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Riceviamo e pubblichiamo comunicato di un gruppo di lavoratori stagionali Sacal
La gestione del personale stagionale negli aeroporti calabresi continua a essere un nodo critico, e Sacal, la società che gestisce gli scali della regione, sembra adottare politiche di riduzione del personale che penalizzano sia i lavoratori che la qualità del servizio.
Secondo le segnalazioni provenienti dagli addetti ai lavori, per la prossima stagione estiva Sacal avrebbe deciso di assumere un numero molto ma molto inferiore di operatori, sia per il settore del check-in e dell’assistenza ai passeggeri sia per quello della gestione operativa sul piazzale.
Questo si traduce in un aumento della pressione sui lavoratori già impiegati, con il rischio di ripercussioni negative sull’efficienza e sulla sicurezza delle operazioni aeroportuali.
Di fronte a questa situazione, sorprende (ma non troppo) il silenzio della politica locale, che ancora una volta dimostra scarso interesse per le problematiche occupazionali del territorio. La città di Lamezia Terme, nonostante la centralità del suo aeroporto, non sembra ricevere l’attenzione che meriterebbe da parte delle istituzioni.
Ancora più preoccupante è l’assenza di una reazione forte da parte dei sindacati, che dovrebbero essere in prima linea per tutelare i diritti dei lavoratori. Ridurre il personale in un settore così delicato non è solo una questione di contratti, ma anche di sicurezza e qualità del servizio. Eppure, sembra che nessuno voglia prendere una posizione netta su questa vicenda.
Gli operatori stagionali, che ogni anno garantiscono il funzionamento dello scalo in periodi di alta affluenza, si trovano sempre più in una situazione precaria e incerta.
Anziché rafforzare il personale per offrire un servizio efficiente e sicuro, Sacal sembra percorrere la strada del risparmio a discapito della qualità del lavoro e dei diritti dei dipendenti.
Se questa è la direzione che si vuole prendere, ci si chiede quale sia il futuro dell’aeroporto di Lamezia e degli altri scali calabresi.
È tempo che politica e sindacati si sveglino e affrontino il problema, prima che sia troppo tardi.
Il futuro dell’aeroporto di Lamezia Terme dipende da scelte lungimiranti: assumere più persone non è un costo, ma un investimento per garantire un servizio efficiente e sostenibile.
Il 25 marzo verrà firmato un verbale che stabilirà i criteri delle nuove assunzioni stagionali, ma se non si interviene subito, si rischia di consolidare un modello di lavoro precario e inefficace.
Se davvero si vuole garantire un futuro all’aeroporto di Lamezia e ai suoi lavoratori, è necessario un cambio di rotta immediato.