Il sacco della sanità lametina è cosa fatta
3 min di letturaIl gotha dei politici catanzaresi, dei vertici della sanità provinciale e dell’Università di Catanzaro, assieme a Scura e Pacenza hanno varato l’accordo sulla unificazione del Pugliese-Ciaccio e del Policlinico Mater Domini.
Comunicato Stampa
La megastruttura avrà 700 (settecento) posti letto e 64 (sessantaquattro) reparti. Né un solo reparto, né un posto letto in meno di prima.
Anzi Scura ha dichiarato, tronfio, che saranno aumentati i posti letto della medicina d’urgenza, perché i dieci attuali sono pochi, e che si farà “un Pronto Soccorso degno dei migliori d’Italia con letti dedicati all’osservazione breve” la cosiddetta OBI (attualmente fiore all’occhiello dell’ospedale di Lamezia).
Come dicono a Firenze, ”lo capirebbe anche un medico militare” che questo colosso ospedaliero che si chiamerà Dulbecco non può fare a meno del bacino di utenza lametino e che quindi sancisce la fine di tutte le nostre strutture ospedaliere.
Anche perché, da quel che si comprende, il nuovo Pugliese Ciaccio sarà realizzato non più su uno dei cucuzzoli di Catanzaro, ma a Germaneto per completare il Policlinico universitario e fornirlo del Pronto Soccorso che adesso gli manca.
E così ancora una volta è stata volutamente ignorata e mortificata la richiesta venuta insistentemente da tutto il lametino di inserire in questa unificazione e con pari dignità anche il nostro ospedale.
Non a caso al tavolo decisionale è stata imposta anche la presenza del Direttore Generale dell’ASP, Giuseppe Perri, che nulla avrebbe a che fare con l’operazione Dulbecco, ma che ha avuto il compito simbolico di un novello Salomè, quello di porgere su un vassoio di argento la testa della sanità lametina.
I cittadini lametini dovrebbero fissarsi ben in mente i nomi dei “congiurati” di matrice politica che hanno deciso questo sacco della nostra sanità.
Sono, a parte il Sindaco Abramo (che giustamente nella sua attuale funzione pensa solo all’interesse della sua città), quelli che i media hanno definito i consiglieri regionali espressione della città di Catanzaro: Wanda Ferro, Domenico Tallini, Baldo Esposito e Giuseppe Bova.
Alcuni di loro (Ferro e Tallini) sono già in campagna elettorale ed hanno bisogno come l’aria del voto dei lametini. Altri si faranno vivi con le regionali dell’anno prossimo.
Ora sembra che la palla della definita approvazione del progetto sia passata al Consiglio Regionale e quindi in primis al Presidente Oliverio.
A lui, come a tutti gli altri consiglieri regionali, e per primi a quelli lametini, va chiesto se vogliono promuovere e ottenere un giusto e necessario ripensamento o se intendono farsi complici di questo sciagurato sacco della nostra sanità.
Ed io spero che almeno questa volta i lametini sapranno giudicare l’operato di ognuno.
Nicolino Panedigrano