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Sambiase Calcio 1923: intervista ad Emmanuele Zurlo dopo il primo gol

4 min di lettura
Emmanuele Zurlo

Il Sambiase e i suoi tifosi lo aspettavano e Emmanuele Zurlo non ha tradito le attese

Decisivo già nella vittoria casalinga ai danni del Girifalco, in occasione dell’esordio in campionato, il nazionale di beach soccer ha subito mostrato il suo peso specifico nel reparto avanzato segnando il suo primo gol con la maglia giallorossa.

Un esordio che immaginava così?

“Mi aspettavo di cominciare bene, magari con un gol e così è stato. Peccato solo per quel rigore che era entrato ma che l’arbitro non ha visto. Devo dire che il Sambiase sembra costruito proprio per farmi fare tanti gol e io spero di farli. Sono scaramantico e non dico qual è il mio obiettivo, ma punto come minimo alla doppia cifra. Al di là dei mei gol l’importante era e sarà comunque vincere anche perché le prime partite sono sempre le più difficili, quelle in cui l’emozione può giocare brutti scherzi. Noi siamo stati bravi e abbiamo conquistato una vittoria meritata. Abbiamo fatto vedere che siamo una squadra forte e unita”

Com’è stato l’impatto con la prima categoria per un giocatore che ha sempre giocato in Eccellenza o sui campi di beach?

“Io vengo dall’Eccellenza e devo essere sincero, la differenza di categoria l’ho notata. Il Girifalco si è mostrato molto fisico, ha cercato spesso di non farci giocare come faranno molte altre squadre affrontando quelle sulla carta più forti. Noi abbiamo vinto da grande squadra, anche se avremmo potuto chiuderla prima. Spesso mi chiedono se per me che vengo dal beach i campi in terra battuta, che sono tanti in Prima Categoria, sono più facili da affrontare. Beh, non è affatto così. Intanto perché calcio e beach soccer sono due sport completamente diversi. Sui campi in terra battuta controllare il pallone è difficile e per i giocatori più tecnici le difficoltà si moltiplicano. Sarebbe bello se potessimo giocare solo su campi in erba ma sappiamo che non sarà così e dovremo adattarci e farci trovare pronti”

Il Sambiase non intende nascondersi e dopo gli ingaggi di Zurlo, Costa e Gallo si candida ad interpretare un ruolo da protagonista in questo torneo. Che idea ti sei fatto della squadra giallorossa e quali sono gli avversari da battere?

“Non ci possiamo nascondere è vero, alcuni ingaggi importanti e il prossimo recupero di Diop ci pongono come una delle squadre da battere. Io sono sceso di categoria anche per questo. Prima di firmare ho sentito il ds Lucchino quasi tutti i giorni, mi ha fatto un’ottima impressione. La società mi ha fortemente voluto e devo dire che per l’ambiente ed il blasone Sambiase merita di salire di categoria. La squadra è forte io sono fiducioso, penso e spero che giocheremo tutte le parte a viso aperto. Le squadre da battere? Sono onesto, non conosco la categoria e non so dire quale squadra è meglio attrezzata. Stando a quello che mi dicono i compagni che conoscono meglio di me questo campionato dovrebbero essere il San Calogero e la Vigor1919, anche perché i derby sono gare a parte, in cui anche il contesto gioca un ruolo importante. Indipendentemente da chi andremo ad incontrare noi dovremo scendere in campo consapevoli della nostra forza. Gli avversari dovranno subito capire che sarà dura per loro più che per noi”.

Mister Neri ha spesso parlato della necessità di non caricare di eccessive pressioni i più giovani che sentono il peso di indossare la maglia del Sambiase. Spetta anche a voi giocatori più esperti e maturi questo compito non facile ma fondamentale.

“Io stesso ho parlato con qualcuno dei più giovani proprio di questo. Bisogna capire che, in fondo, sono solo partite di pallone e ci si deve solo divertire e giocare. La pressione deve essere solo una carica in più, le aspettative dei tifosi e della piazza devono essere uno stimolo a fare meglio, ma non devono causare ansia. Anche io da giovane avevo ansia prima delle gare delicate, con l’età ci si abitua e noi dovremo essere bravi a far stare sereni i più giovani. L’ansia ci può stare ma deve essere un’ansia positiva, con testa, e concentrazione. Io l’ho detto a tutti, bisogna divertirsi perché il calcio è divertimento.”

L’apporto dei tifosi è stato e potrà essere determinante fino alla fine della stagione. Cosa ti senti di dire loro?

“I tifosi sono una componente fondamentale in questo sport. Quando ci sono i tifosi che ti stanno vicino e ti seguono come succede a noi è come giocare in 12. In queste categorie avere i tifosi al seguito anche in trasferta è un aiuto, si sta più sereni e più carichi. Dico loro di non abbandonarci mai, e di seguirci ovunque. Spero che la squadra possa dare loro grandi soddisfazioni da festeggiare alla fine”.

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