San Giovanni Paolo II, l’addio al papa polacco il 2 aprile di 16 anni fa
4 min di letturaGiovanni Paolo II, proclamato santo da papa Francesco, muore il 2 aprile del 2005 dopo una lunga malattia.
Il gigante, l’atleta di Dio: papa Giovanni Paolo II è stato il 264mo papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, sesto sovrano dello Stato della Città del Vaticano.
Karol Wojtyla, primo pontefice polacco della storia, resta nell’immaginario collettivo, l’immagine di un papa dinamico che con la sua lunga veste bianca attraversava il mondo, viaggiando da un capo all’altro del pianeta.
Il suo è uno dei papati più lunghi della storia, il terzo, se si considera l’operato di Pietro e poi di Pio IX: per un periodo di tempo pari a 26 anni, 5 mesi e 17 giorni di pontificato.
Nato in Polonia il 18 maggio 1920, conosce da giovanissimo i dispiaceri a causa della morte prematura dei suoi cari.
Il padre, Karol Wojtyła senior ex-ufficiale dell’esercito asburgico e fortemente religioso, si impegna per permettere al figlio di seguire gli studi. Dopo il loro trasferimento a Cracovia, si iscrive all’università. Iniziano così gli studi per le lingue straniere che lo portano a parlarne 11 differenti, oltre al latino ecclesiastico e l’esperanto.
Gli anni della Seconda Guerra Mondiale lo segnano particolarmente; dopo la morte del padre entra nel seminario clandestino diretto dall’arcivescovo di Cracovia, poco dopo viene investito da un camion tedesco. Resta in ospedale a causa di un grave e acuto trauma cranico, fratture e contusioni per due settimane; questo episodio di ripresa lo convince fermamente sulla prosecuzione verso la sua vocazione.
Il 6 agosto 1944 inizia il lunedì nero durante il quale la Gestapo rastrella Cracovia per deportare i maschi adulti ed evitare rivolte, Wojtyła riusce a salvarsi e si nasconde fino alla fine del conflitto nel Palazzo Vescovile.
Ordinato presbitero l’1 novembre del 1946, si trasferisce inizialmente a Roma per terminare gli studi religiosi, dando il via ad una lunga carriera ecclesiastica. Partecipa al conclave che elegge papa Luciani, Giovanni Paolo I. Ma, soli 33 giorni dopo si ritrova di nuovo in Vaticano, a causa della prematura scomparsa del pontefice.
Alle 18:18 del 16 ottobre 1978 dal comignolo della Cappella Sistina si leva la fumata bianca e mezz’ora dopo il cardinale protodiacono annuncia l’avvenuta elezione di un papa dal nome quasi incomprensibile: è il papa venuto dall’Est Karol Woityla. Inizialmente sembra che Wojtyła volesse omaggiare il santo patrono della Polonia scegliendo il nome Stanislao I; ma in linea con la tradizione romana sceglie di chiamarsi Giovanni Paolo II, in ricordo e in continuità col suo predecessore.
Tra gli episodi che si collegano alla vita del Papa Santo, bisogna certo fare menzione dell’incontro avuto, prima in giovane età e poi da pontefice, con il frate da Pietralcina: San Pio.
Da poco nominato sacerdote, don Karol ha la possibilità di fare visita a Padre Pio nel 1947, e di scambiare qualche parola più volte con lui in intimità: il frate è una figura mistica che lo segna molto, tanto da chiedere la sua preghiera durante il papato per la guarigione di una cara amica affetta da neoplasia. Ne farà menzione durante l’omelia della messa di canonizzazione del frate, il 15 giugno 2002.
Nel 1981 un attentato alla sua vita lo porta vicino alla morte: Mehmet Ali Ağca, un killer turco professionista, spara tre colpi di pistola in piazza San Pietro, colpendolo all’addome. L’attentatore è perdonato due anni più tardi, durate una conversazione privata e segreta tenutasi in carcere tra il papa e il killer. Un anno più tardi un altro attentato colpisce Giovanni Paolo II durate una visita a Fatima, per mano di un sacerdote spagnolo di nome Juan María Fernández y Krohn, che lo colpisce di striscio con una baionetta.
Il suo magistero petrino, quasi trentennale, è costellato da continue lotte conservatrici: definisce democrazie totalitarie gli Stati che permettono l’interruzione volontaria di gravidanza; non si dimostra favorevole alle unioni omosessuali, tanto da ordinare le dimissioni dell’ex presbitero Franco Barbero a causa della benedizione di alcuni matrimoni omosessuali; si esprime anche contro l’ordinazione al sacerdozio di donne e a favore del celibato ecclesiastico.
Giovanni Paolo II verrà ricordato come il pontefice che ha viaggiato più di ogni altro papa, quasi duecento viaggi in località mai visitate in passato da altri vicari di Cristo in terra. Oltre ad una serie di viaggi segreti, soprattutto fra le montagne dell’Abbruzzo, dove andava a camminare e a sciare per ritemprarsi nel corpo e nello spirito.
Salito sulla Cattedra di Pietro in un età relativamente giovane per la figura da ricoprire, Giovanni Paolo II è un papa di uno straordinario dinamismo. Tuttavia, negli ultimi anni della sua vita, è colpito da una serie di patologie che minano pesantemente il suo fisico, fino al sopraggiungere della morte all’età di 84 anni. E’ il 2 aprile del 2005, vigilia della Domenica della Divina Misericordia, solennità che egli stesso ha istituito.
Da quella sera e fino al giorno delle esequie, un numero compreso tra i 2 e 5 milioni di pellegrini giunge a Roma da ogni parte del mondo per rendere omaggio al ‘gigante’ di Dio.
Felicia Villella