San Martino: patrono di soldati e viaggiatori, ma anche protettore dei cornuti
3 min di letturaIl santo che permetterebbe di trasformare il mosto in vino, sarebbe anche il protettore dei traditi in amore.
Vescovo cristiano nato nell’attuale Ungheria tra il 316 e il 317 d.C., Martino di Tours era figlio di un ufficiale romano, che così lo nominò in onore di Marte, dio della guerra.
A lui sono associati una serie di prodigi, tra cui la vicenda relativa al taglio del mantello, un episodio che segnò la sua vita: da giovane faceva parte della truppa e tra le sue mansioni c’era quella che prevedeva la ronda notturna. Durante una di queste ronde, Martino incrociò un mendicante che pativa il freddo dell’inverno, decise così di dividere il suo mantello e cederne una parte al pover uomo. La notte seguente in una visione onirica, Martino vide Gesù rivolgergli queste parole: “Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito“, destatosi dal sogno il suo mantello era di nuovo integro.
Se la fama di San Martino è veramente molto diffusa, lo si deve, però, al famoso detto che recita: “A San Martino, ogni mosto diventa vino!” In più, la settimana che include l’11 di novembre viene rinominata ‘estate di San Martino’, poiché in genere il clima sarebbe più mite.
Ma è un’altra la curiosità meno conosciuta legata alla figura del santo: la sua connotazione di protettore dei cornuti che gli è stata attribuita nel corso dei secoli.
Qui il mito si intreccia con i fatti di cronaca tramandati dagli storici. Se da una parte si racconta che Martino fosse particolarmente geloso della sorella libertina, da cui deriverebbe il concetto di tradimento familiare a cui associare la sua protezione nei confronti dei traditi; dall’altro lato un’altra vicenda vuole che un assiduo seguace del santo, avesse deciso di dedicare la sua vita alla castità, nonostante avesse contratto matrimonio con una donna.
Per tali ragioni la donna decise di concedersi a più uomini, per lenire i piaceri della carne non colmati dai doveri coniugali del marito. A questo punto, Martino, venuto a conoscenza della situazione del suo seguace lo invitò a non obbligare se stesso e la moglie ad una vita di castità, ma in comunione con lei.
Quale che sia la vera motivazione che lega la figura di uno dei primi santi non martiri della Chiesa ad una categoria così particolare, forse non lo sapremo mai realmente. In ogni caso, non vi è dubbio che la categoria dei traditi necessiti di protezione e di attenzione continua, anche perchè si tratta di un’ampia rappresentanza di persone che non cesserà mai di esistere!
Felicia Villella