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Sanità a Lamezia: criticità e speranze dalla riunione con il Commissario Battistini

4 min di lettura
Il comitato civico “La sanità che vogliamo” incontra il commissario Battistini

Come Cittadinanzattiva territoriale di Lamezia Terme eravamo presenti all’incontro del 3 Aprile u.s., promosso dal Comitato Civico Lamezia Terme “La sanità che vogliamo”col Commissario dell’ASP di Catanzaro, gen. Battistini

Comunicato Stampa

Incontro nato dall’esigenza di capire l’evoluzione del DCA 69 che ha visto il Presidente Occhiuto prima firmare quel documento e poi rimuoverlo.

Non è nostra intenzione divagare sull’atto presidenziale da “Furia Francese e ritirata spagnola; intendiamo invece andare al nocciolo delle problematiche emerse durante l’incontro con il generale, in presenza e a trazione peripatetica. Partiamo dall’affermazione del Commissario Generale che, in maniera indiretta, rispondeva alle criticità, rilevate quotidianamente ed esposte in modo dettagliato da Fiore Isabella, responsabile del nostro TDM:  “In un anno, per l’ospedale di Lamezia Terme, sono stati realizzati investimenti per oltre 5 milioni e mezzo di euro. Risorse che si aggiungono ai 21 milioni di euro da sbloccare per la rifunzionalizzazione delle aree interne, ad altri 21 milioni per la messa in sicurezza e a ulteriori otto milioni. Stiamo parlando di un totale di quasi 50 milioni di euro in ballo per l’ospedale. C’è dietro tutto ciò un gran lavoro, soprattutto da parte del dottor Gallucci e dei vertici ospedalieri. Crediamo in questo ospedale che può contare su straordinarie competenze, ha una grande tradizione. Lavoriamo per migliorarlo ulteriormente”.

Il dottor Battistini ci ha informati sugli investimenti realizzati e sugli altri molto più consistenti da sbloccare o ancora inno ballo, nei quali è compresa la messa in sicurezza della struttura ospedaliera. La notizia ci riempie di soddisfazione, ammesso e non concesso che l’operazione di sblocco e di messa in ballo di quelle risorse , non trovino ostacoli lungo il loro itinerario burocratico.

Ma tra le risposte che Lui non ha dato c’è quella relativa alla domanda se,  per ripristinare due porte di sicurezza laterali agli ambulatori del Giovanni Paolo Secondo, da molti mesi spalancate, occorresse attendere i nuovi investimenti o sarebbe stato sufficiente allertare l’ufficio tecnico perchè chiamasse un fabbro.

E ancora!

Il commissario Asp ha, inoltre, dichiarato  che “il centro di fibrosi cistica non verrà depotenziato e se possibile sarà migliorato perché nessuno di noi vuole togliere il futuro. Lavoriamo per aggiungere…”

Ci saremmo aspettati che ci chiarisse come tradurre questa volontà di miglioramento  dei centri di eccellenza nel nostro presidio ospedaliero, come nello specifico della Fibrosi cistica, in parte integrante di un piano sanitario regionale da costruire riempiendolo di contenuti. In ordine all’assicurazione circa l’impegno alla riduzione dei tempi di abbattimento delle liste di attese, osserviamo la presenza di forti disacrasie nell’esercizio delle prenotazioni . Per la medesima richiesta di prenotazione, attivata in contemporanea, se la modalità è telefonica l’operatore comunica una data; se la modalità è online la data è diversa.

Esiste, chiediamo al Commissario, la possibilità di rendere omogeneo il servizio, raccordandolo adeguatamente.

Per concludere qualche altra osservazione critica rispetto alle parole del Commissario: la prima riguarda il rispetto del diritto degli utenti disabili ad utilizzare i parcheggi a loro riservati, che non richiama solo il tema della civiltà e del rispetto delle regole, e in tal senso concordiamo col dottor Battistini,  ma, accanto all’avvio di una palingenesi pedagogica permanente, occorre dotare gli spazi  riservati  ai disabili di accessi elettronici, accessibile solo col pass. Infine, alla segnalazione del potrarsi del diniego, in questa fase post covid, ai degenti fragili e vulnerabili, in alcuni reparti del nostro ospedale e in quello di medicina in particolare, il Generale ha osservato un religioso silenzio. Anche su questo, lui o chi per lui, è bene che dica qualcosa. Anche per onorare quel passaggio illuminate del Giuramento di Ippocrate sulla tutela della salute non solo fisica ma anche psichica.

Non ci resta che ringraziare il comitato “La sanità che vogliamo” per aver promosso l’iniziativa; ci rammarichiamo soltanto per i tempi che non hanno consentito a noi, ed anche ad altri, di arricchire il confronto e di replicare costruttivamente al Generale.

È stata comunque un’occasione per incontrarci  in una dimensione di ascolto sulle criticità che  i cittadini vivono concretamente e che il modello hub & spoke, non è riuscito a rimuovere per effetto di una tendenza organizzativa ad andamento centripeto.

Una tendenza poco attenta alle esigenze dei territori, la cui conformazione geomorfologica non richiede interventi dettati esclusivamente da parametri aritmetici ma dai bisogni effettivi delle comunità che li abitano, alle prese, tra l’altro, con un’utenza che invecchia e con un servizio di trasporto pubblico da età della diligenza.

Felice Lentidoro

(Coordinatore territoriale – Cittadinanzattiva Lamezia Terme)

Fiore Isabella

( Responsabile TDM Lamezia Terme)

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