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Sanità, Alfredo Serrao (FdI-AN) provoca il Presidente Oliverio

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“Caro presidente Oliverio e se anche a te come tutti noi umani con l’aggravante di essere calabresi e onestamente non te l’auguriamo, ti venisse un classico “coccolone” ti faresti curare in Calabria?”

Inizia così la lettera del Coordinatore Cittadino Catanzaro Fratelli d’Italia-AN al Presidente Oliverio, che continua:

Comunicato stampa

“Certamente si. Risposta classica. Non fosse altro che per dare un cenno di serenità ai calabresi, magari mettendo in subordine benefit acquisiti quale ex parlamentare, allora scopriresti veramente quello che è il panorama sanità in Calabria. Scopriresti un panorama in bianco e nero: dove c’è una sanità pubblica e privata che resiste grazie all’impegno ed alla dedizione di tanti medici e di tanto personale paramedico e non. Uno sforzo che però si scontra con i deficit del sistema, ormai al collasso di personale, dove i Pronto Soccorso sono dei gironi danteschi, dove le corsie degli ospedali vedono il paziente in grande sofferenza, perché il personale poco e stanco, non riesce a gestire il malato.

Il quadro diventa ancora più pesante se oltre al dato paziente si coniuga l’età, entriamo nel “panorama anziano” e qui il terreno diventa pericoloso quando parliamo anche di malattie neurodegenerative Alzheimer o Parkinson, solo a titolo di esempio, dove le strutture diventano “ostili” e dove le famiglie diventano ostaggio e vittime insieme a chi, porta il peso della malattia. Di certo non stiamo scoprendo l’acqua calda e certamente il presidente Oliverio queste cose le dovrebbe conoscere. Dovrebbe conoscere, usiamo il condizionale d’obbligo, che la sanità calabrese ha bisogno di personale, quello che il DCA 50/2017 – misteriosamente sparito – cerca di implementare, indipendentemente se l’ha firmato “solo” il commissario Scura e se questo commissario sia gradito o meno ai piani alti della Cittadella Regionale. Se poi l’azione del governo regionale si esplica sul piano della simpatia o peggio ancora sul criterio dell’occupazione dei posti, struttura commissariale inclusa, allora la politica ha fallito! Ha fallito perché volendo solo pilotare le assunzioni in sanità, scomoda verità, ricatta il bisogno di salute dei cittadini calabresi, mette in predicato il valore della sanità regionale, ma cosa ancora più grave offende la speranza di lavoro dei giovani, quel patrimonio di ricchezza con la valigia in mano, che vede nel DCA 50/2017 una risposta ad un bisogno. Quei ragazzi che in Calabria, a Locri e dintorni, manifestano contro le mafie… scoprendo poi che il difetto di una società sempre geograficamente meridionale, diventa lecito se assume una colorazione di legittimità politica, secondo l’incedere di chi la professa.

Caro presidente Oliverio ci è stato insegnato che il silenzio uccide. Quello stesso silenzio che si attua scientificamente in questa vicenda, uccidendo una speranza e consegnando il classico coccolone a tutti i calabresi cittadini di una terra morta. Morta due volte. Uccisa nello scoprire che qualsiasi cosa per avere un criterio di normalità deve essere necessariamente attenzionato dalla Magistratura, che tutto deve essere scannerizzato, analizzato e verificato dagli organi di polizia. Se questo è il risultato la Calabria ha fallito sonoramente.

A poco serviranno le urla elettorali o i saldi di fine stagione, i cinguettii di questa maggioranza politica regionale o di qualche “camice bianco” asservito ad altri ruoli diversi dal giuramento di Ippocrate, dove la sanità resta solo un buon viatico per migliori fortune. Quelle fortune che i calabresi non meritano ancor meno se ammalati, lasciando loro solo le piaghe da decubito, griffate tipo atlante geografico, rappresentazione tangibile di quel coccolone che noi non auguriamo, ma che il buon presidente Oliverio ha già consegnato ai calabresi.”

Alfredo Serrao

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