Sanità, Azione Identitaria: “Altro mortale colpo alla città”
2 min di letturaLa dichiarazione di Antonio Mazzei, Azione Identitaria Calabria, in merito al trasferimento degli uffici dell’Asp di Lamezia nella città di Catanzaro.
Lamezia – “Il paventato trasferimento, degli uffici amministrativi della sede dell’Asp di Lamezia Terme nella città di Catanzaro, è figlio legittimo di una burocrazia che ha una sua logica nell’organizzazione della sanità su base provinciale cosi come concepita dalla politica nel 2007,quando furono cancellate Asl.” A dichiararlo è Antonio Mazzei, Azione Identitaria Calabria.
“Da quella scellerata decisione – continua – la sanità a Lamezia Terme non ha più pace ed ha conosciuto solo declini con i vari depotenziamenti del nosocomio e, dopo aver colpito l’ospedale nella sua effettiva e concreta operatività, ecco ora manifestarsi l’intenzione di affondare un altro mortale colpo al tessuto socio-economico della città della piana con il trasferimento di uffici che a Lamezia avrebbero una loro logica di ubicazione sia geografica sia anche più intrinsecamente di settore, dal momento che gli immobili sono di proprietà della stessa Azienda sanitaria.
Questa volontà dei vertici dell’Asp a noi di Azione Identitaria non ci sorprende più di tanto in quanto le regole del gioco sono queste, viste le riorganizzazioni sanitarie che si sono avute negli anni, e sacrosante e legittime saranno le vibranti proteste che potranno alzarsi dal popolo e da quelle forze politiche ed associazioni che non hanno mai avuto alcuna responsabilità in merito allo sfacelo sanitario di Lamezia Terme.
Noi di Azione Identitaria chiediamo all’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro se sia pragmaticamente congeniale ed utile trasferire uffici da una città ad un’altra, sacrificando così oltre che una certa centralità geografica, anche un certo risparmio economico soprattutto in una fase commissariale del settore a livello regionale fatto di tagli ai servizi, dal momento che la stessa Asp andrebbe a pagare un affitto ad un privato per la nuova eventuale collocazione dei suoi uffici amministrativi nella città capoluogo.
Una riorganizzazione burocratica, gestionale e logistica che solo nella forma può avere un compiuto senso logico ma che nella pratica non ha alcuna concreta valenza e, ben lontani da sterili campanilismi che da ferventi nazionalisti rigettiamo, chiediamo all’Asp perché?” – Conclude Antonio Mazzei.