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La sanità calabra è una piaga virulenta che imputridisce di momento in momento

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hospital corridor

La sanità calabra è una piaga virulenta che imputridisce di momento in momento, offendendo sia la regione che la gente

Comunicato Stampa

A livello di assistenza è inutilizzabile, inesistente, con lunghe file di prenotazioni che scivolano in una somma negativa di anni o, diversificando, il paziente in varie sedi del territorio, trasformando l’essere umano in un quasi commesso viaggiatore della salute.

Guasti e inefficienze che diventano giganteschi macigni nel momento di massima necessità, con la funerea esplosione di questo maledetto virus decimatore del collettivo

Per molti e per le necessità immediate, esiste il ricorso al privato, altamente ed esageratamente   costoso (da 65 euro fino a 250) e, a volte, non molto pratico, ma è un ulteriore svenamento del cittadino, le cui risorse si perdono nei meandri di un servizio improprio che, in altri tempi, era esclusivamente pubblico.

La tragica vicenda della piccola Ginevra è l’indice negativo, dei temi urgenti, per mancanza di efficienti strumenti capaci di garantire l’esistenza in vita di un paziente, ma in modo particolare di una bambina di circa due anni, un decesso che deve pesare, obbligatoriamente, sulla coscienza di coloro che, fino ad oggi, hanno solo “giocato” con la sanità.

Le parole non hanno più senso, non hanno più logica, sono solo un eco sventolato in tempi diversi, come per tanti altri fatti che, secondo la teoria propagandistica, avrebbero dovuto ridare uno slancio diverso alla nostra martoriata e vilipesa civiltà regionale. Le promesse cantate in varie note, emergono come una stridente stonatura, sono solo un miraggio, a cui non seguono e non seguiranno i fatti, quelli che avrebbero dovuto creare un nuovo respiro d’assistenza per il paziente.

Un riferimento specifico per Lamezia Terme, due ospedali di cui, il nuovo è già da considerare un guscio vuoto  a mezzo servizio per quello che non ha più, privo di TIN, la terapia intensiva neonatale, con la quale si poteva dare una speranza di vita alla piccola Ginevra, il reparto per le malattie infettive chiuso e parzialmente trasferito al 5 piano, la fisioterapia e riabilitazione fisica totalmente silenziate, esiste il fabbricato (sulla parte destra dell’ingresso, provvisto anche di un ampio parcheggio), stessa sorte per la dermatologia e per  altre aeree presenti sulla carta, mentre  il vecchio fabbricato, imponente sopra la città, serve per qualche emergenza come il  vaccino anti covid19.

Vergogna! Vergogna! e ancora Vergogna, per come si ritrova la citta e il suo hinterland, impossibilitata ad usufruire totalmente del servizio sanitario per la propria esistenza.

L’impegno massimo viene dato esclusivamente da medici e infermieri, a volte anche al limite della resistenza fisica.

Mancano medici? Non c’è abbastanza personale specializzato? I costi di mantenimento reparti sono troppo elevati?

Tutte scuse inutili e fuorvianti, tra cui le lungaggini burocratiche.

È veramente il momento che il cittadino cominci a scuotersi pretendendo ciò che spetta come contribuente.

La storia della sanità lamettina, come quella regionale, non può e non deve finire nel dimenticatoio, gettata in un cestino per la carta straccia da coloro che, in modo incompetente e incapace, l’hanno gestita e continuano a gestirla.

Condivido l’impegno delle associazioni del lametino, nella radiografia di un mondo in letargo che bisogna scuotere per guardare con serenità presente e futuro.

Non ci vogliono personaggi scelti per beneficio politico, ma tecnici che veramente conoscano il settore e ne facciano parte.

Gianfranco Turino
Presidente Calabria Sociale

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