Sanità calabrese allo sfascio, Liotta: senatrice Granato sostenga la nostra battaglia
3 min di letturaÈ veramente incredibile quanto sta accadendo in Calabria in merito al diritto di tutti alla salute
Un diritto da sempre negato che adesso sta oltrepassando ogni misura accettabile.
Non è possibile che i cittadini calabresi, più che nel resto d’Italia, debbano questuare il diritto di poter usufruire del vaccino contro il virus.
Ancora una volta dobbiamo purtroppo registrare che i nemici della salute dei cittadini calabresi non sono soltanto le malattie ma anche, e soprattutto, i disservizi e la disorganizzazione.
Il caos regna sovrano. Dalle cronache televisive alle testate giornalistiche emerge, con disarmante chiarezza, l’inefficienza e la totale disorganizzazione dell’ufficio del Commissario Straordinario alla Sanità della nostra Regione Longo: una plastica dimostrazione della distanza della Calabria dalla politica sanitaria e dai criteri statali.
Un disastro che incrementa le disuguaglianze tra i poveri di salute: vaccini erogati sulla base di tabelle di patologie di soggetti vulnerabili diverse da quelle emanate dal Ministero della Salute e valide in tutto il Paese; vaccini trattenuti nei frigoriferi a fronte della stragrande maggioranza della popolazione over ottanta, che ancora attende senza sapere quando e dove potrà fare il vaccino. E questo solo per citare alcune gravissime inefficienze, nella totale indifferenza della rappresentanza politica regionale che occupa importanti ruoli istituzionali.
Nei giorni scorsi, insieme ad un folto gruppo di cittadini abbiamo aderito come Psi al comitato promosso dall’ingegnere Grandinetti “Il vaccino è di tutti?”.
E, grazie al lodevole contributo dello studio legale Ciambrone-Mascaro & Partners, è stato depositato un esposto/querela, non solo per denunciare le gravissime anomalie e per mera sete di giustizialismo, ma per una ragione profonda di giustizia sociale a difesa dei soggetti più deboli, come sempre senza voce e privi di qualsiasi diritto.
Ora denunce e proteste si levano da ogni dove. Ben vengano se hanno come finalità quella di riportare nell’alveo della legalità, e del civile rispetto delle categorie più fragili, i criteri di distribuzione dei vaccini. Mettere in evidenza le gravi disfunzioni e l’inaccettabile disorganizzazione regionale è un dovere irrinunciabile che sta via via coinvolgendo tutte le sensibilità impegnate sul territorio regionale.
Alla senatrice Granato che oggi denuncia quanto sta accadendo in Calabria anche a causa del perdurante commissariamento della sanità, le ricordo di parlare da un pulpito privilegiato che, avrebbe dovuto vedere tutti i rappresentanti calabresi alla Camera e al Senato impegnati in prima persona nella battaglia per ridare a questa terra e ai calabresi la dignità di cittadini che non devono continuare ad essere offesi nell’esercizio dei sacrosanti diritti costituzionali.
Comunque alla senatrice Granato rivolgo l’invito di aderire all’esposto che abbiamo prodotto per dare un segnale concreto di sostegno ai suoi conterranei.
Milena Liotta Commissaria PSI