Sanità, lo “strano caso” dell’unità di Audiologia e Foniatria
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La nota del Comitato Malati Cronici del Lametino
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Ma cosa succede? Stiamo parlando del servizio di Audiologia e Foniatria. Da quanto apprendiamo, dal “Corriere della Calabria” il servizio è stato cancellato per decreto. Ma è diventato una struttura “ad personam”: cesserà di esistere quando il primario andrà in pensione. I conti li paga l’Asp di Catanzaro, ma i ticket li incassa il Pugliese. Tutto questo può essere considerato normale o suscita un sentimento di profonda ingiustizia, trattandosi di denaro pubblico?
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Il servizio di Audiologia e Foniatria per l’Asp di Catanzaro non esiste. Una soppressione prevista dal decreto commissariale 130 e confermata dall’atto aziendale dell’azienda sanitaria. Eppure questa unità operativa complessa – guidata dal dottore Mario Catalano e il cui personale appartiene giuridicamente all’Azienda sanitaria provinciale – opera all’interno dell’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Si riesce a capirci qualcosa? I ticket li incassa il Pugliese. Il personale viene pagato dall’Asp che, con una partita di giro recupera il denaro scontando sui fitti che dovrebbe pagare ad alcuni locali del Pugliese.
Audiologia e Foniatria viene considerata una “struttura ad esaurimento”, verrà a scomparire non appena il dottore Catalano andrà in pensione, nei primi mesi del 2018. Ha o no dell’incredibile tutto questo? Tanto più se si pensa che nel frattempo le risorse umane e il servizio restano al Pugliese, sottratti all’azienda sanitaria che pure soffre di gravi carenze di personale.
Collocazioni: prima all’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio poi al Mater Domini e per brevissimo tempo, un anno e mezzo circa tra il 2013 e il 2014, ha fatto parte dell’Asp di Catanzaro che ne aveva destinato la sede a Lamezia Terme. Dopo avere speso qualche centinaio di migliaia di euro in ristrutturazioni era stato ricavato un reparto da un’ala di Ortopedia del Giovanni Paolo II. Dopo circa un anno, con una delibera (553 del 22 luglio 2014) a firma dell’allora direttore generale dell’Asp Gerardo Mancuso, veniva disposta la «collocazione dell’unità operativa complessa di Audiologia e Foniatria dell’Asp di Catanzaro presso i locali del presidio Pugliese dell’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio». Il 24 luglio, due giorni dopo, dal Pugliese Ciaccio scaturisce la delibera 135 con la quale l’azienda ospedaliera fa propria la proposta dell’Asp, demandando a un successivo protocollo di intesa la regolamentazione degli aspetti organizzativi del provvedimento. Il Dr Catalano era stato sostituito da un facente funzioni perché da settembre 2011 era stato nominato da Mancuso direttore sanitario dell’Asp di Catanzaro.
Ognuno faccia suo il commento che meglio ritiene.
L’atto di intesa che le due aziende sottoscrivono prevede che a partire dal primo gennaio 2015 l’unità operativa di Audiologia e Foniatria dell’Asp di Catanzaro viene “provvisoriamente collocata presso il presidio ospedaliero “Pugliese”.
Si stabilisce che «l’appartenenza giuridica del personale di Audiologia e Foniatria resta attribuita all’Asp» e sarà la stessa Asp a provvedere ad eventuali carenze di organico. Non solo il personale ma anche la dotazione strumentale passa al Pugliese, ferma la sua permanenza al patrimonio aziendale. L’azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” a far data dal primo gennaio 2015, stabilisce di provvedere a tutte le spese per il funzionamento del reparto «ivi compresa la corresponsione degli emolumenti al personale», fermo restando il fatto che l’azienda ospedaliera «introiterà il corrispettivo di tutte le prestazioni erogate».
Qualche tempo dopo è lo stesso Mario Catalano, nella sua qualità di direttore generale facente funzioni dell’Asp di Catanzaro (in attesa che venisse nominato il nuovo dg), che con una comunicazione spinge a voler «predisporre il trasferimento di tutti i beni mobili in uso all’unita operativa Audiologia dal presidio ospedaliero di Lamezia Terme» al Pugliese, secondo piano, dove egli stesso si ricollocherà qualche tempo dopo, esaurite le cariche amministrative, quale direttore.
Oggi possiamo affermare, si continua ad affermare, che la struttura di Audiologia e Foniatria per l’Asp di Catanzaro non esiste più, soppressa dai tagli del Piano di rientro e dall’atto aziendale. Piuttosto che essere soppressa illo tempore, ricollocando il personale, direttore compreso, nei sofferenti reparti di Otorino dell’Asp, è stata tempestivamente e tenacemente tenuta in piedi… fino ad esaurimento.
Tutto questo corrisponde al vero?
Se è così qualcuno dovrebbe cercare di capirci meglio per provvedere ad uno stop.
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