Serrao (I Quartieri): “In calabria (r)esiste una sanità migliore nonostante Oliverio”
3 min di letturaE denuncia: “La mancanza della Cardiochirurgia Pediatrica in Calabria ha un mandante.”
Comunicato stampa:
«Un bimbo di tre anni si salva grazie al pronto intervento dei sanitari nell’Ospedale di Lamezia Terme. Questa è certamente una buona notizia, che fa emergere in uno scenario di macerie, che in Calabria esiste una sanità migliore che resiste alla disabilità politica ed istituzionale del presidente Oliverio. Tutto questo è talmente vero che alla buona notizia si collega, sempre, l’altra faccia della medaglia: il perché bisogna essere sempre ultimi, ma soprattutto perché una risposta sanitaria “decente” è preclusa ai calabresi!
La sanità in Calabria è sempre sul terreno degli annunci, che diventano fake-news. Una perenne presa in giro alle spalle dei cittadini, in un comparto “ricco” di denaro e povero di risultati. Dove la programmazione e la razionalizzazione sono i titoli di copertina, quella copertina che nasconde la spartizione del malloppo di certa politica e di certa imprenditoria, oltre che di certa governance sanitaria distribuita nelle Asp e nel Dipartimento regionale, Qui, in questo recinto la protesta civile non serve più, serve soltanto far tintinnare le manette e, questo resta un impegno civico e nello stesso tempo obbligatorio per la Magistratura inquirente.
La Cardiochirurgia Pediatrica
Bene a margine della vicenda – la buona notizia – ci si consegna l’evidenza della mancanza in Calabria di un centro di Cardiochirurgia Pediatrica, nonostante esistano tre centri di Cardiochirurgia: due nella città di Catanzaro e l’altro nella città di Reggio Calabria.
Noi non parliamo di sovradimensionamento o di scelte politiche che hanno dato luce a nuovi investimenti sulla cardiochirurgia nel territorio, parliamo semmai di come si faccia programmazione e di come si voglia incidere in positivo sulla migrazione sanitaria sulla base di evidenze cliniche, la voce più evidente del bilancio “commissariato” della sanità calabrese.
Ci domandiamo e domandiamo alla politica regionale, al presidente Oliverio ed il suo delegato alla sanità – vivo solo per le casse regionali – se esiste una convenzione firmata dalla Calabria insieme alla Sicilia con il Ccpm di Taormina (il centro dove è stato trasferito il bimbo), che insieme al “Bambin Gesù” di Roma, vogliono trasformare lo stesso in polo specialistico dello Stretto.
La notizia non l’abbiamo inventata noi, è una nota del 24 settembre 2017 sull’edizione siciliana della Gazzetta del Sud:
Una di quelle tante notizie di consolidata credibilità giornalistica, che in Calabria sfugge e che consente – nel silenzio – di “esportare” la domanda sanitaria calabrese, visto che il presidente Oliverio subappalta ormai tutto, anche la dignità di esistere di una comunità. Però poi continuiamo a sentire il motivetto che parla di integrazione aziendale, di miglioramento dei livelli LEA e di rilancio del settore socio sanitario nel comparto territoriale. Tutte storie, dove si spartisce il malloppo e si condannano i calabresi.»
Alfredo Serrao
Presidente I QUARTIERI