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La sanità pubblica ci sta abbandonando – Un appello al Presidente Occhiuto

3 min di lettura

Riceviamo e pubblichiamo una lettera firmata di un cittadino che rivolge un appello al presidente della Regione Roberto Occhiuto

Di seguito la missiva:

Gentile Presidente Roberto Occhiuto,

Cari concittadini di Lamezia Terme e della Calabria,

Mi rivolgo a voi oggi con un misto di frustrazione e speranza riguardo alla situazione critica della sanità nella nostra regione, con particolare riferimento all’Ospedale di Lamezia Terme. La mia recente esperienza, purtroppo condivisa da molti, mette in luce un sistema sanitario pubblico che sta venendo meno al suo dovere nei confronti dei cittadini.

Paghiamo le tasse, ma a che pro?

Come tanti calabresi, pago regolarmente le mie tasse. Una parte significativa di queste dovrebbe finanziare un sistema sanitario efficiente e accessibile. Invece, cosa riceviamo in cambio? File interminabili, apparecchiature non funzionanti, e procedure antiquate che sembrano progettate per scoraggiare l’accesso alle cure, piuttosto che facilitarlo.

L’esodo verso il privato: una sconfitta per tutti

La conseguenza più grave di questa situazione è che molti di noi, me compreso, stanno rinunciando ai servizi dell’ospedale pubblico. Nonostante le tasse già pagate, ci troviamo costretti a rivolgerci a strutture private per evitare attese infinite e disservizi. Questo significa pagare due volte per un diritto fondamentale: prima con le tasse, poi di tasca nostra per avere un servizio degno di questo nome.

Ho parlato con amici e vicini: chi può permetterselo va in cliniche private per esami e visite. Chi non può, spesso rinuncia alle cure o le rimanda, mettendo a rischio la propria salute. È questa la Calabria che vogliamo? Una regione dove la salute diventa un lusso?

Un sistema al collasso

All’Ospedale di Lamezia Terme, la situazione è emblematica:

– Il Centro Unico di Prenotazione (CUP) è un labirinto di attese e inefficienze.

– Le macchinette per il pagamento dei ticket sono perennemente fuori servizio.

– Per ritirare gli esami del sangue bisogna tornare fisicamente in ospedale, come se fossimo ancora negli anni ’80.

Tutto questo in un’epoca in cui la tecnologia potrebbe semplificare enormemente questi processi.

Appello al Presidente Occhiuto

Presidente Occhiuto, Lei ha il potere di cambiare questa situazione. La esorto a prendere provvedimenti immediati:

  1. Avvii un piano di digitalizzazione urgente per le prenotazioni e il ritiro degli esami.
  2. Investa nella manutenzione e nell’aggiornamento delle attrezzature ospedaliere.
  3. Implementi un sistema di monitoraggio della qualità dei servizi, con feedback diretti dei cittadini.
  4. Riveda l’allocazione dei fondi sanitari regionali, privilegiando l’efficienza e l’accessibilità dei servizi.

Non chiediamo miracoli, ma il rispetto di un diritto fondamentale: l’accesso a cure di qualità in tempi ragionevoli.

Un appello ai miei concittadini

A voi, cari calabresi, chiedo di non restare in silenzio. Condividete le vostre esperienze, scrivete al Presidente e ai vostri rappresentanti. Solo con una voce unita e forte potremo sperare in un cambiamento reale.

La sanità pubblica non è un favore che ci viene concesso, ma un diritto per cui paghiamo. È ora di pretendere ciò che ci spetta.

Con determinazione e speranza per un futuro migliore.

Lettera firmata
Un cittadino calabrese preoccupato e determinato

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