Sanità, sociologo calabrese nel direttivo nazionale della Siss
2 min di letturaFranco Caccia è responsabile Uo Servizi sociali Asp Catanzaro
C’è anche il sociologo catanzarese Franco Caccia tra i componenti del consiglio direttivo nazionale della Società italiana sociologia della salute (Siss).
Autore di diversi testi e pubblicazioni scientifiche che si occupano delle tematiche legate al welfare di comunità e ad approcci innovativi in materia, giornalista pubblicista, Caccia, che è responsabile dell’Unità operativa Servizi sociali dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, è stato eletto in occasione dell’ultima iniziativa dell’associazione professionale che si è svolta all’Università di Siena sul tema “La salute tra sfide globali e risposte locali”.
“Nonostante il variegato repertorio di conoscenze, competenze e strumenti professionali, la figura del sociologo – è stato evidenziato nel corso dell’iniziativa senese – al momento non risulta adeguatamente valorizzata.
La conferma di tale affermazione è rintracciabile nelle diminuite opportunità di inserimento lavorativo della figura dei sociologi registrate negli ultimi anni.
Un passaggio, da tutti ritenuto oramai indispensabile, è stato individuato nell’approvazione della legge di riconoscimento dell’ordine dei sociologi, strumento già ottenuto da altre figure professionali operanti nel campo delle politiche sociali e sanitarie. Attualmente sono stati presentati due testi di legge presentati dai deputati Luciano Ciocchetti (vice presidente commissione affari sociali della camera aderente al partito di Fratelli d’Italia) e Ilenia Malavasi (componente della medesima commissione e aderente al Partito democratico).
La discussione sulle proposte, secondo quanto evidenziato dai proponenti, sarà calendarizzata a breve”.
“Appare paradossale – sostiene Caccia – come proprio nel momento storico in cui, specie dopo quanto vissuto durante il Covid, si è compresa l’urgenza di adottare approcci e scelte organizzative, in campo sociale e sanitario, centrate sulla valorizzazione della progettazione interistituzionale per una salute di comunità, la figura dotata delle competenze necessarie, quella del sociologo, sia stata ignorata”.