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Sant’Anna Hospital. I Quartieri: “Le solidarietà inutili di Nicola Fiorita”

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Alfredo Serrao, presidente dell’associazione i Quartieri, esprime il proprio dissenso riguardo alla questione del Sant’Anna Hospital

Comunicato stampa

Aprire una porta concreta sulla vicenda del Sant’Anna Hospital impone che la politica non sia un gioco d’azzardo sulla pelle dei cittadini, ma soprattutto che non ci sia una forma inutile di infantilismo che si spaccia per impegno, sempre politico.

Non serve a nessuno, né alle professionalità del Sant’Anna Hospital realmente mortificate dalla persecuzione dell’Asp locale, né ai pazienti calabresi che hanno bisogno di un eccellenza sanitaria, fare il gioco della “ruota della fortuna” dove si compra la vocale strappando l’intero alfabeto, che si deve necessariamente prestare a posizionare il proprio cappello a bassa intensità. La politica dovrebbe agire diversamente, indignarsi, protestare, fare una scelta di campo senza equilibrismi, quella che non può essere solo una specie di zoo jurassico che procede per autocelebrazione.

Detto questo, la solidarietà del professore Nicola Fiorita nei confronti delle professionalità del Sant’Anna Hospital è arrivata, come sempre, in ritardo su quel binario morto che serviva per ricordare la data del 1 maggio, per quel “non” lavoro che nella clinica cittadina è sparito già dal 23 dicembre 2020. Spiace registrare questo disallineamento dalla realtà di Fiorita, che dice di recitare un ruolo di leader, ma dimentica di schierarsi nei tempi giusti e soprattutto continua a fare l’equilibrista, quando conoscenza se c’è, impone di dire le cose fino in fondo, senza giochi di salotto che non servono più alla politica a Catanzaro.

La solidarietà non è il caviale da spalmare sulla tartina in occasione di un appuntamento mondano e di immagine, quella vuota ed inutile, quando i lavoratori hanno trascorso il Natale ed il Capodanno nelle tende davanti alla clinica, dimenticati quasi da tutte le sigle sindacali CGIL, Cisl e Uil, fatta eccezione per l’Usb rappresentata da Tonino Iiritano.

La solidarietà di Fiorita non serve perché non produce risultati, quelli che oggi si impongono e che diventano un discrimine oggettivo di un impegno, anche politico che deve avere schiena dritta e responsabilità, quella che si sporca le mani.

Nei grandi silenzi, a tratti sospetti, della politica cittadina ed anche regionale, dove il disinteresse e la stanchezza è la regola, fatta eccezione per qualcuno come il consigliere regionale Francesco Pitaro, anche il professore Fiorita si è allineato al silenzio, pensando che lo spot o la canzone stonata della sua jungle band bastino a risolvere questioni di merito e diciamo pure di coscienza.

Sono sempre i grandi silenzi che hanno consentito lo smembramento della facoltà di Medicina dell’università di Catanzaro, a vantaggio dell’ateneo di Cosenza, dove baroni e baronie e salotti buoni hanno consigliato al professore dell’Unical, Nicola Fiorita anche per dovere di scuderia a glissare e stare muto.

Non serve alla città di Catanzaro ed alle sue emergenze, a quella nuova politica che tutti chiedono, continuare una partita dove anche Fiorita è politicamente la carta liscia.

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